Con l’invasione russa dell’Ucraina, all’offensiva militare ne è seguita anche una digitale. Gli esperti la definiscono cyberwar: un conflitto che si combatte a colpi di attacchi informatici. Accanto alle operazioni militari convenzionali, si susseguono sul campo di battaglia cibernetico azioni dirette ad abbattere le infrastrutture governative e civili, interrompere i sistemi critici e danneggiare la filiera economica e produttiva.
Le armi più utilizzate in questa cyberwar sono attacchi DDos, malware, defacement e phishing. E anche i Paesi europei che si sono schierati al fianco dell’Ucraina rischiano di cadere vittima di queste aggressioni: a essere in serio rischio sono sia le infrastrutture pubbliche che gli interessi privati. Le organizzazioni devono agire immediatamente per mitigare il rischio, riducendo la potenziale superficie d’attacco, interna ed esterna, rivedendo i controlli di accesso, prevedendo scenari di crisi e riorganizzando la propria architettura per migliorare la security posture.
Questo white paper, fornito da Impresoft, illustra il pericolo della cyberwar Russia-Ucraina e spiega quali metodi di difesa utilizzare per proteggersi dai nuovi attacchi informatici. Continuando a leggere, potrete approfondire questi punti chiave:
- le tappe della cyberwar tra Russia e Ucraina
- i bersagli più colpiti dai criminali informatici
- da Anonymous a Conti: i protagonisti della guerriglia cibernetica
- le 3 diverse tipologie di ricorso agli attacchi informatici utilizzate dagli hacker russi
- malware e defacement: strumenti e finalità della cyberwar
- gli step da seguire per incrementare la corporate resilience per mitigare i rischi
- dagli endpoint al cloud, le soluzioni per proteggersi dalle minacce
- perché è consigliabile adottare un approccio Zero Trust
- l’importanza di investire sulla formazione e l’awareness dei dipendenti