SpaceX ha ricevuto oltre 500.000 pre-ordini per il suo servizio Internet via satellite Starlink e ha assicurato che non ci sarà alcun problema tecnico a soddisfare la domanda.
L’unica limitazione può essere “l’elevata densità di utenti nelle aree urbane”, ha affermato in un tweet Elon Musk, fondatore e ceo di SpaceX (oltre che dell’azienda delle supercar elettriche Tesla).
SpaceX ha iniziato ad accettare i pre-ordini (99 dollari) per il servizio Starlink negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito.
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La prossima sfida: servire milioni di utenti
Musk ha risposto a quanto postato su Twitter da un giornalista di Cnbc, che ha riferito la notizia del mezzo milione di pre-ordini precisando che l’anticipo di 99 dollari è totalmente rimborsabile e non garantisce che il servizio ci sarà effettivamente.
“Con ogni probabilità tutti gli iniziali 500.000 riceveranno il servizio”, ha detto Musk. “Sarà più difficile servire tutti quando entreremo nell’ordine di diversi milioni di utenti”.
SpaceX non ha ancora fissato una data di lancio per il servizio Starlink; la commercializzazione era prevista per fine 2020 ma è slittata.
Il piano di SpaceX è di arrivare a impiegare un totale di 12.000 satelliti, il cui lancio è stato già autorizzato dal regolatore americano. Il costo della costellazione Starlink si aggira sui 10 miliardi di dollari.
Servizio in fase beta, 10mila utenti connessi
A gennaio SpaceX, il cui obiettivo è la copertura Internet universale, ha lanciato un suo razzo Falcon 9 che ha portato in orbita 143 mini satelliti, tra i quali 10 mezzi della flotta Starlink per la copertura Internet; a febbraio ne son stati lanciati altri 60. Attualmente sono più di 1.000 i satelliti Starlink nello spazio e almeno 10.000 gli utenti già connessi in un programma, ancora in fase beta e cui si accede solo per invito, avviato l’anno scorso e destinato alle aree rurali americane.
Il kit Starlink con antenna e modem costa 499 dollari, più un canone mensile di 99 dollari per il servizio di banda larga (velocità tra 70 e 130 Mbps).
A febbraio SpaceX ha chiuso un nuovo round di finanziamenti raccogliendo 850 milioni di dollari. La nuova infusione di capitali ha fatto salire la valutazione dell’azienda di Musk a circa 74 miliardi di dollari.
Banda larga anche sui mezzi di trasporto
Nel progetto per la copertura Internet globale SpaceX ha fatto un ulteriore passo in avanti a marzo depositando presso la Federal communications commissions la richiesta di autorizzazione a collegare il segnale satellitare di Starlink ai mezzi di trasporto: camion, navi e aerei (non automobili, per ora).
Il settore automotive è per SpaceX un ramo di attività potenzialmente molto redditizio ed espanderebbe notevolmente il valore del business, oggi legato all’offerta per “stazioni fisse” consumer, ovvero le residenze nelle aree rurali.
La richiesta depositata alla Fcc, secondo quanto riporta The Verge, chiede un’autorizzazione a portare i terminali Starlink sulle cosiddette stazioni terrene in movimento (Earth stations in motion), un termine che raggruppa veicoli, imbarcazioni e velivoli.
Banda larga spaziale, sfida Bezos-Musk
Nella corsa alla space economy la grande sfida nel settore privato è tra l’azienda di Musk e l’imprenditore Jeff Bezos: il mese scorso Amazon si è assicurata nove veicoli di lancio satellitare dalla United Launch Alliance (Ula) per supportare l’implementazione iniziale della sua iniziativa Internet a banda larga, Project Kuiper. I veicoli di lancio Atlas V di Ula, joint venture missilistica tra Boeing e Lockheed Martin, sono i primi dei molti che verranno utilizzati per dispiegare in orbita la costellazione di satelliti di Amazon.
L’anno scorso Amazon aveva dichiarato che investirà più di 10 miliardi di dollari per costruire una rete di 3.236 satelliti che forniranno servizi Internet a banda larga ad alta velocità a persone in tutto il mondo non ancora raggiunte.
Bezos sta anche sostanziosamente finanziando (con una serie di vendite di titoli Amazon) la sua azienda dell’esplorazione spaziale Blue Origin, che svolge attività di ricerca e sviluppo e costruisce veicoli spaziali con l’obiettivo non solo di permettere i viaggi turistici nello spazio ma di esplorare le risorse e le fonti di energia degli altri pianeti. L’azienda ha annunciato che quest’estate lancerà nello spazio la prima missione con astronauti.