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Starlink, ripartono i lanci: in orbita oltre 6mila satelliti



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Dopo lo stop temporaneo deciso dall’Amministrazione Federale dell’Aviazione degli Stati Uniti, la compagnia di Elon Musk ha portato in orbita due gruppi di satelliti Starlink a soli 65 minuti di distanza l’uno dall’altro, l’intervallo più breve mai registrato. Resta però in sospeso la missione privata Polaris Dawn

Pubblicato il 2 set 2024



starlink – musk – SpaceX 2

Sono ripresi con un nuovo record i lanci di SpaceX effettuati con il razzo Falcon 9. Dopo lo stop temporaneo deciso dalla Federal Aviation Administration (Faa) degli Stati Uniti, una misura precauzionale per capire le ragioni dell’esplosione del booster, il primo stadio del razzo, avvenuto il 28 agosto scorso, la compagnia di Elon Musk ha portato in orbita due gruppi di satelliti Starlink a soli 65 minuti di distanza l’uno dall’altro: l’intervallo più breve mai registrato tra due lanci con il Falcon 9.

Doppio lancio

I primi 21 Starlink, la costellazione per l’Internet globale che ormai ha superato quota 6mila satelliti, sono partiti da Cape Canaveral (Florida) alle ore 9,43 italiane del 31 agosto, seguiti poco dopo da altri 21 satelliti lanciati dalla base spaziale di Vandenberg (California) alle 10,48.

Disco verde dalla Faa

Il 30 agosto, infatti, la Faa statunitense ha annunciato la possibilità di riprendere i lanci mentre le indagini sull’incidente proseguono. La decisione si basa sul fatto che l’esplosione non ha rappresentato un rischio per la sicurezza, dal momento che è avvenuta dopo un lancio perfettamente riuscito quando il booster è rientrato sulla piattaforma robotica che lo attendeva in mezzo all’Oceano Atlantico.

Missione Polaris Dawn in bilico

Rimane, però, ancora in sospeso il lancio della missione privata Polaris Dawn, che dovrà partire con un razzo Falcon 9 e che era già stata ritardata a causa delle condizioni meteo previste nel punto di ammaraggio al largo della Florida: al momento, non è stata ancora comunicata una nuova data. “A differenza di una missione sulla Iss, in questo caso non abbiamo la possibilità di rimanere a lungo in orbita – ha detto il miliardario Jared Isaacman, finanziatore e comandante della missione – quindi dobbiamo assicurarci prima del lancio che le previsioni meteo siano il più possibile favorevoli”.

 

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