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Satelliti e Tlc, il futuro è nella convergenza: l’analisi di GateHouse

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Secondo la società danese, l’industria delle telecomunicazioni confluirà con quella spaziale chiamata a ridurre i costi e gli standard. Come? Creando un’unica infrastruttura

Pubblicato il 11 Mag 2022

Nicola Desiderio

Il futuro delle telecomunicazioni e dell’industria satellitare è intimamente legato poiché lo sviluppo dell’uno è interconnesso a quello dell’altro al punto che il loro orizzonte è la convergenza con la creazione di un’unica infrastruttura. Lo pensa GateHouse, società danese che si occupa di satelliti e software di protocollo per sistemi di telecomunicazione.

I motori tecnologici di tale convergenza è già l’enorme volume di dati trasmesso annualmente a livello globale tanto che nel 2025 raggiungerà i 180 zettabytes (una cifra con 22 zeri) e ci sarà l’esigenza di accedervi istantaneamente per diverse applicazioni in ogni punto della Terra gestendoli con il cloud e l’Intelligenza Artificiale. Il problema è che oltre il 90% della superficie del nostro pianeta non è ancora coperto adeguatamente da reti terrestri per permettere l’utilizzo simultaneo di Big Data e, a sua volta, la stessa Intelligenza Artificiale e il machine learning dipendono dalla connettività. C’è dunque una mutua esigenza che crea le premesse per una convergenza funzionale, industriale ed economica per due settori che già generano fatturati enormi e che hanno ancora margini di crescita consistenti tanto che quello delle telecomunicazioni raggiungerà i 2,47 milioni di milioni di dollari entro il 2028. Entro quella data l’industria dei satelliti crescerà dl 9,8% all’anno dai quasi 67 miliardi del 2021. Quest’ultima deve però compiere un lavoro maggiore in termini di standardizzazione, interoperabilità e riduzione dei costi per permettere una maggiore accessibilità economica e locale.

La buona notizia è che in Europa questa convergenza è già in atto, spinta anche da progetti dell’Unione Europea, mirati anche a potenziare il proprio ruolo strategico nell’economia globale. Alcune tecnologie come il 5G offrono potenziali promettenti come la possibilità di utilizzare un unico chipset per l’utilizzo di reti terrestri e satellitari senza costi aggiuntivi e senza soluzione di continuità, i prezzi per la connettività satellitare sta crollando e gli operatori stanno guidando il cambiamento spinti dalla possibilità di offrire servizi che superano i vincoli territoriali. Gatehouse sta lavorando proprio su questo versante, in particolare con la spagnola Sateliot per lo sviluppo di servizi Iot satellitari utilizzando lo standard 5G. Per ora questa possibilità esiste a livello sperimentale, ma presto ci saranno sistemi di validazione che guarderanno anche oltre, dotati di hardware pronti anche al 6G e, dunque, destinati ad evolversi per offrire livelli di connettività ancora superiori a quelli che solo in pochi casi sono già fruibili oggi.

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