Il mercato globale di Internet via satellite ha superato i 9,24 miliardi di dollari nel 2023 e si prevede che raggiungerà i 33,13 miliardi di dollari entro il 2033, con una crescita del 13,62%. È quanto stima il report di Precedence Research, la società canadese-indiana di strategic market insights, che elenca anche quali siano i key player: Starlink, Hughes Network Systems, Viasat, Telesat, Embratel Speedcast, SpaceX, Freedomsat, EchoStar Corporation, Singtel, Eutelsat Communications.
“L’aumento dell’uso degli smartphone e le innovazioni digitali che riducono il divario tra i consumatori e le connessioni internet stanno stimolando la crescita del mercato di internet via satellite”, si legge nel report.
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Fattori di crescita
Questo mercato è in crescita per l’aumento della domanda di Internet ad alta velocità tra le persone che vivono nelle aree remote, dove i normali servizi a banda larga faticano ad arrivare. Grazie al miglioramento della tecnologia, all’alta velocità e al basso ritardo, l’Internet via satellite è una buona opzione per colmare il divario digitale.
La domanda è in aumento anche a causa della necessità di una connessione continua nei settori della sanità, dell’istruzione e delle imprese e ha anche la capacità di coprire vaste aree come gli oceani e le regioni rurali che danno impulso alla crescita del mercato.
Vantaggi dell’orbita bassa
La crescente domanda di utilizzo dell’orbita terrestre bassa (Leo) contribuisce alla crescita del mercato. Questi satelliti orbitano più vicini alla Terra e garantiscono una velocità di Internet superiore rispetto ai satelliti tradizionali e una migliore reattività.
Progressi della tecnologia satellitare
A causa dell’aumento della domanda di satelliti in orbita bassa, sono stati fatti molti progressi nella tecnologia satellitare, come ad esempio il miglioramento delle antenne, che consentono una trasmissione più rapida e semplice dei dati, con conseguente miglioramento delle prestazioni delle connessioni.
Tuttavia, ciò solleva anche preoccupazioni riguardo ai detriti spaziali dovuti all’aumento del numero di satelliti in orbita bassa.