IL PROGETTO

Incendi e cambiamento climatico: primo database mondiale grazie ai dati satellitari



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Uno studio internazionale che ha coinvolto l’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr mostra come il clima influenzi gli incendi boschivi. La piattaforma offre una visione d’insieme delle aree colpite e gli esperti potranno studiare l’evoluzione e comprendere quali fattori impattino sul propagarsi degli eventi. Gincheva: “Conoscenze preziose per sviluppare strategie più efficaci per prevenzione e gestione”

Pubblicato il 23 lug 2024



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I dati satellitari sono stati cruciali in uno studio internazionale che ha coinvolto l’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr. Lo studio mostra come il clima influenzi gli incendi boschivi e l’ampiezza delle aree bruciate, determinando la quantità di vegetazione secca che può alimentarli. Lo studio, frutto di venti anni di raccolta dati, è stato pubblicato sulla rivista Earth’s Future: permetterà di sviluppare strategie più efficaci per prevenire e gestire gli incendi.

Cambiamento climatico

Uno studio internazionale che ha coinvolto l’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Igg), guidato dall’Università di Murcia in Spagna, ha permesso di ottenere, per la prima volta, una stima precisa di come i cambiamenti climatici influenzino l’estensione delle aree bruciate dagli incendi. Sebbene spesso siano le attività umane, intenzionali o accidentali, a innescare gli incendi, è il clima a determinarne la portata.

Una volta divampate, le fiamme bruciano un’area che dipende dalle condizioni meteorologiche durante l’incendio, come la presenza di forte vento, ma anche da altri due fattori cruciali: la disponibilità di combustibile, come legna e vegetazione secca, e l’efficacia delle misure di prevenzione e controllo.

Risultati della ricerca

“I risultati della nostra ricerca mostrano che le condizioni climatiche nel periodo immediatamente precedente l’incendio sono cruciali in ampie regioni del mondo, specialmente negli ecosistemi più umidi, perché determinano lo stato del combustibile vegetale. Tuttavia, anche le condizioni climatiche degli anni precedenti possono giocare un ruolo importante, specialmente nelle zone più aride, perché determinano l’abbondanza della vegetazione che può essere bruciata – spiega Antonello Provenzale, direttore del Cnr-Igg -. In una vasta parte del globo, pari a circa il 77% delle aree continentali soggette a incendi, circa il 60% delle variazioni annuali dell’area bruciata dipende direttamente dalle variazioni climatiche osservate di anno in anno”.

Dati raccolti in 20 anni

I risultati sono frutto dell’analisi di venti anni di dati raccolti sia al suolo sia da satellite: lavoro che ha permesso di creare il primo database globale che raccoglie informazioni sugli incendi boschivi da fonti nazionali. “Questo strumento unisce dati provenienti da diverse parti del mondo, offrendo una visione d’insieme delle aree colpite dagli incendi – afferma Andrina Gincheva, dell’Università di Murcia (Spagna), e prima autrice del lavoro -. Grazie a questo database gli esperti potranno studiare meglio come gli incendi boschivi stanno cambiando nel tempo e capire quali fattori li influenzano. Queste conoscenze saranno preziose per sviluppare strategie più efficaci per prevenire e gestire gli incendi, una sfida sempre più importante in molte parti del mondo”.

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