Ci riproveranno alle 1,11 ora italiana, nella notte tra il 7 e l’8 settembre. Dopo il rinvio a causa del maltempo nella prima finestra, è già stato programmato il secondo tentativo di lancio del satellite europeo Eutelsat Konnect Vhts, che fornirà accesso a Internet ad alta velocità ovunque in Europa, soprattutto nelle regioni isolate con scarsa copertura, contribuendo così al superamento del divario digitale.
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Anche l’Italia partecipa alla missione
Il conto alla rovescia è ripreso al Centre spatial guyanais, la base europea di Kourou, nella Guyana francese in Sudamerica, con il satelline a bordo del razzo Ariane 5 della transalpina Arianespace Sa, prima azienda mondiale nel trasporto spaziale commerciale. Questa missione è stata sviluppata anche con il supporto dell’Agenzia Spaziale francese (Cnes) e dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). E anche l’Italia partecipa: infatti Thales Alenia Space (Thales 67%, Leonardo 33%) fornirà l’accesso alla rete SpaceGate, progettata per i satelliti ad alta e altissima velocità e che permetterà la connettività a banda larga con la migliore efficienza.
È il più grande satellite mai costruito da Thales Alenia Space
Per Arianespace si tratta del 37esimo satellite lanciato per Eutelsat e il secondo lancio dell’anno con un razzo Ariane 5. La missione durerà circa 28 minuti: il satellite Eutelsat Konnect Vhts è il più grande mai costruito da Thales Alenia Space con un’altezza di 8,8 metri e un peso di 6,4 tonnellate, si sgancerà dal razzo proprio alla fine di questo arco di tempo, ad un’altitudine di 3.804 chilometri, e dovrà poi raggiungere la sua posizione finale in orbita intorno alla Terra.
Velocità di trasmissione di 500 Gbps in tutta Europa
Eutelsat Konnect Vhts offrirà un servizio alla pari delle reti in fibra ottica in termini di prestazioni e costi, con una velocità di trasmissione istantanea di 500 Gbps (gigabit per secondo, unità di misura che indica la velocità di trasmissione dei dati su una rete informatica) in tutta Europa. Il satellite, inoltre, imbarcherà il più potente processore digitale di bordo mai messo in orbita, che consentirà una progressiva diffusione della rete a Terra.