LA MISSIONE

EarthCare, riflettori puntati sul lidar per rilevare le particelle atmosferiche



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Il satellite dell’Esa utilizza questo strumento per misurare la distribuzione e le proprietà di aerosol e nuvole e comprendere il loro ruolo nel bilancio energetico della Terra

Pubblicato il 23 ago 2024



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Lanciato a maggio, il satellite EarthCare dell’Esa (l’Agenzia spaziale europea) ha fornito le prime immagini scattate da tre dei suoi strumenti scientifici. Ora i riflettori sono puntati sul lidar atmosferico, il più avanzato dei quattro strumenti del satellite.

Questo sensore all’avanguardia ha catturato profili verticali dettagliati a 20 km di altezza degli aerosol atmosferici – minuscole particelle e goccioline provenienti da fonti naturali come incendi, polvere e spruzzi marini, e da attività umane come le emissioni industriali o la combustione del legno – e delle nuvole in varie regioni del globo.

Migliorare la qualità dell’aria

Emettendo impulsi di luce ultravioletta e analizzando i segnali riflessi, questo lidar unico nel suo genere viene utilizzato per misurare la distribuzione e le proprietà di aerosol e nuvole, tra cui l’altitudine, lo spessore, le proprietà ottiche e le caratteristiche fisiche.

Lavorando all’unisono con gli altri tre strumenti del satellite, questo è fondamentale per comprendere il ruolo degli aerosol e delle nuvole nel bilancio energetico della Terra. Il lidar atmosferico, in particolare, fornirà anche importanti input per migliorare le previsioni sulla qualità dell’aria.

Il buco dell’ozono

La prima immagine, proveniente dal lidar atmosferico del 2 agosto, offre un profilo delle nubi stratosferiche polari sopra l’Antartide. Le nubi stratosferiche polari contribuiscono in modo determinante all’esaurimento dell’ozono stratosferico durante l’inverno e la primavera. Queste nubi fungono da superficie per le reazioni chimiche che generano radicali liberi di cloro, che distruggono attivamente le molecole di ozono nella stratosfera. Questo processo è un fattore chiave nella formazione del famigerato buco dell’ozono sopra l’Antartide.

Tempesta tropicale Debby

La seconda immagine, catturata il 4 agosto, è una striscia sul Nord America. Qui, la presenza della tempesta tropicale Debby è visibile sul Golfo del Messico, così come le grandi nubi convettive più a nord. Poiché queste nubi sono otticamente molto spesse, il lidar cattura i dettagli della sommità delle nubi, ma non riesce a vedere al di sotto di esse.

Incendi boschivi

Inoltre, nella parte centrale del profilo è visibile un evidente strato rosso di aerosol. Questi aerosol sono stati trasportati dal vento dagli incendi boschivi che stanno bruciando da alcune settimane in diverse regioni del Canada.

Il fumo degli incendi forestali svolge un ruolo complesso nel cambiamento climatico, con effetti immediati e a lungo termine che possono sconvolgere i modelli meteorologici, accelerare il riscaldamento globale e avere un impatto sulla qualità dell’aria in prossimità del suolo. Sotto questo denso strato di fumo si trova una concentrazione più diffusa di aerosol, provenienti da diverse fonti.

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