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Droni per il monitoraggio degli incendi: via alla piattaforma Mars dell’italiana Inspire



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Spin-off della Scuola Politecnica di Ingegneria di Genova, la società ha sviluppato alcuni brevetti e opera nella progettazione di sistemi robotici autonomi. Già raccolti 2,5 milioni di fondi

Pubblicato il 11 lug 2024



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Monitorare gli incendi boschivi in tempo reale con i droni per raccogliere dati e immagini al fine di impedire il riaccendersi di focolai già spenti e prevedere, grazie all’intelligenza artificiale, la loro eventuale evoluzione. È questo l’obiettivo della piattaforma Mars messa a punto da Inspire, la startup innovativa fondata nel 2017 a Genova.

Spin-off Università di Genova

Inspire è uno spin-off universitario dell’Università di Genova e nasce dall’iniziativa che vede la collaborazione virtuosa di imprenditori visionari e professori universitari, con esperienza nel settore di riferimento dei sistemi robotici, elettronici e dell’Ict.

La startup opera nel settore della progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi robotici autonomi destinati al supporto logistico e operativo dei droni, settore in cui detiene 5 brevetti industriali nazionali e internazionali.

La piattaforma Mars

La piattaforma Mars è stata ideata con l’obiettivo di superare tali limitazioni e fornire servizi automatizzati di servicing a flotte di droni in specifiche missioni. “La piattaforma Mars – dice Alberto Clavarino, responsabile commerciale di Inspire – si differenzia da tutte le altre soluzioni in commercio, in quanto prevede la sostituzione immediata del pacco batterie in pochi secondi rispetto ai sistemi di ricarica induttiva, dove il drone deve rimanere fermo per svariate decine di minuti sulla piattaforma di ricarica”.

2,5 milioni di fondi

Negli ultimi mesi Inspire ha raccolto circa 2,5 milioni di euro attraverso i bandi ottenuti con i partner accademici, industriali e istituzionali. In particolare, Inspire collabora al progetto “Uav platform for monitoring forest fire outbreaks and detecting post-fire recovery hotspots” della professoressa Patrizia Bagnerini (Dime), finanziato dal Mur con 2,1 milioni di euro nell’ambito del FisaI (Fondo italiano scienze applicate). Inoltre, la prima fase di progettazione è stata supportata da un bando di 325mila euro erogato da Finpiemonte.

Partnership accademiche

Fra le università, centri di ricerca e poli tecnologici con cui collabora da vari anni figurano: Dipartimento di ingegneria meccanica, energetica, gestionale e dei trasporti – Dime della Scuola Politecnica di Ingegneria dell’Università di Genova; Dipartimento di Ingegneria Navale, Elettrica, Elettronica e delle Telecomunicazioni (Diten) dell’Università di Genova; Dimeas – Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino; i Dipartimenti di Scienze e Tecnologia Agraria della Facoltà Agraria di Sassari e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

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