È una piattaforma innovativa: serve per il monitoraggio in tempo reale del Mediterraneo centrale. Ma è anche un laboratorio integrato di telerilevamento, modelli oceanici, analisi chimiche e dati delle proprietà marine. Sono questi alcuni dei risultati e delle attività condotte da Enea nell’ambito del progetto Marine Hazard, coordinato dal Cnr.
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Una banca dati open source
Nello specifico la piattaforma WebGis consiste in una vera e propria banca dati open source, in grado di gestire informazioni ambientali e geospaziali e di monitorare in tempo reale differenti proprietà e parametri marini, anche relativi alla contaminazione naturale e antropica. Nell’ambito del progetto, inoltre, Enea ha condotto attività relative ad analisi dei sedimenti e dei dati satellitari; studi modellistici sulla circolazione marina; misure in situ e da remoto delle proprietà marine.
Partnership Enea-Cnr
La piattaforma è stata sviluppata dai due laboratori Enea “Osservazioni e misure per l’ambiente e il clima” e “Protezione delle infrastrutture critiche”, in collaborazione con il Cnr, nell’ambito delle attività finalizzate allo sviluppo di un laboratorio integrato per il telerilevamento: oltre ai dati da misurazioni in situ e da telerilevamento provenienti dagli Osservatori dell’Enea di Lampedusa e del Cnr di Capo Granitola (Sicilia), il maxi-laboratorio è in grado di ricevere ed elaborare informazioni relative all’osservazione della Terra dal “Copernicus Marine Environment”, e di mettere a disposizione della comunità scientifica e delle istituzioni un archivio pluriennale di dati satellitari giornalieri, consultabili e scaricabili.
Satelliti cruciali
“Enea, con l’Osservatorio Climatico di Lampedusa, ha fornito un contributo fondamentale allo sviluppo del sistema open source WebGis, che ha consentito di gestire l’evoluzione temporale degli eventi e mettere a disposizione delle istituzioni informazioni in continuo aggiornamento”, sottolinea Giorgio Di Sarra, ricercatore del Laboratorio Enea di Osservazioni e misure per l’ambiente e il clima. “Tramite l’integrazione delle misure effettuate presso il Laboratorio di Lampedusa e da satellite, è stato possibile studiare alcuni dei fenomeni che impattano sul mare e le coste del Mediterraneo”, conclude Di Sarra.
Laboratorio di telerilevamento
Il Laboratorio per il telerilevamento è strutturato in varie componenti: “Da centro di acquisizione e integrazione dati, a laboratorio di riferimento per la caratterizzazione, configurazione strumentale e verifica dei dati di osservazione della Terra; dallo sviluppo di nuove piattaforme e nuovi sistemi osservativi attraverso la realizzazione e caratterizzazione di nuovi sensori, all’integrazione di tecniche di osservazione da Terra e dallo Spazio nel sistema webGis flessibile ed espandibile; fino all’implementazione di nuovi algoritmi e metodi per la caratterizzazione dell’ambiente marino”, spiegano dall’Enea.
“Uno dei grandi vantaggi della piattaforma WebGis risiede nella capacità di poter essere utilizzata da utenti diversi e per finalità specifiche, a seconda degli obiettivi e delle competenze”, spiega Maurizio Pollino, responsabile del Laboratorio Enea di Protezione delle infrastrutture critiche.