La crescita dei satelliti in orbita terrestre bassa (Leo – Low Earth Orbit) continua a essere notevole anche nel 2024. Attualmente sono in orbita 6.371 satelliti Leo su circa 10.000 totali. Secondo l’analisi di Counterpoint Reseach, questo mercato è stato pionieristico e continua a essere dominato da SpaceX. Ma la società di Elon Musk, con la sua costellazione Starlink, non è affatto sola nel settore.
La Cina sta entrando in modo aggressivo nella nuova corsa allo Spazio, con la Shanghai Spacecom Satellite Technology (Ssst), di proprietà statale, che ha iniziato a lanciare i suoi satelliti Leo in agosto con l’obiettivo di averne oltre 26.000 in orbita entro il 2030.
Il servizio di connettività satellitare OneWeb Leo di Eutelsat Group, sostenuto da SoftBank, avvierà le operazioni commerciali a dicembre, mentre il Project Kuiper di Amazon si sta preparando al lancio, che probabilmente vedrà il gigante dell’e-commerce entrare aggressivamente nel mercato degli Isp.
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Necessari maggiori ricavi
Gli operatori satellitari Leo dovranno cercare nuovi modi per utilizzare la loro crescente capacità. Il caso d’uso di base per l’industria satellitare è sempre stato quello di fornire connettività in aree remote, dato che l’80% della superficie terrestre è ancora privo di copertura cellulare.
Pertanto, la connettività rurale, la difesa, le comunicazioni marine e la ricerca scientifica sono sempre stati i servizi principali del settore. “In futuro, però, le costellazioni Leo dovranno trovare nuovi flussi di entrate per diventare redditizie e per questo motivo riteniamo che ci sarà una crescente attenzione al settore della connettività IoT”, sostiene Marc Einstein di Counterpoint Research, esperto di Ict technology e telecomunicazioni.
Vantaggi per i servizi IoT
I satelliti Leo, osserva ancora Einstein, possono migliorare le offerte di servizi IoT esistenti. I satelliti sono stati spesso utilizzati per creare connessioni Internet, in particolare nelle aree remote, ma non sono mai stati particolarmente convenienti rispetto alle soluzioni terrestri. “Il rapido aumento del numero di satelliti in orbita sta riducendo i costi grazie alle economie di scala, ma i satelliti Leo offrono potenzialmente un altro enorme vantaggio alle soluzioni IoT, in quanto possono offrire una latenza inferiore rispetto ad altri mezzi di comunicazione”, spiega Einstein.
Latenza più bassa
I satelliti Leo possono potenzialmente offrire una latenza molto più bassa rispetto alle reti 4G e 5G, e una latenza significativamente più bassa rispetto ai satelliti Geo, poiché sono molto più vicini al suolo. Il wi-fi ha una latenza mediamente più bassa, ma non è progettato per una connettività continua su grandi aree.
Di conseguenza, le soluzioni IoT che necessitano di comunicazioni mobili e a bassa latenza stanno emergendo come “sweet spot” per la connettività basata su Leo. Si tratta di settori come la logistica, la guida autonoma, il funzionamento dei droni e l’agricoltura.