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Appalto Asi da 235 milioni per la missione In-Orbit Servicing

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Il progetto aggiudicato, nell’ambito del Pnrr, alla cordata guidata da Thales Alenia Space Italia che vede in campo anche Avio, D-Orbit, Leonardo e Telespazio. Obiettivo sviluppare le tecnologie chiave per la realizzazione di servizi di interoperabilità spaziale: dall’ispezione al de-orbit dalla ricollocazione in orbita  di satelliti fino al rifornimento e all’assemblaggio

Pubblicato il 29 Mar 2023

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Thales Alenia Space Italia, Avio, D-Orbit, Leonardo e Telespazio, riunite in un raggruppamento temporaneo di imprese, hanno vinto l’appalto dell’Asi (l’Agenzia spaziale italiana) per la progettazione e lo sviluppo della missione dimostrativa nazionale di In-Orbit Servicing. 

Finanziato con fondi del Pnrr per un valore di circa 235 milioni di euro, il contratto siglato prevede di mettere a punto tecnologie chiave per la realizzazione di servizi di interoperabilità spaziale: dall’ispezione al de-orbitamento e ricollocazione in orbita di satelliti, dal rifornimento all’assemblaggio di infrastrutture e satelliti.

Gli obiettivi della missione

La missione In-Orbit Servicing sarà composta da due satelliti (un servicer che realizza i servizi a un satellite target) e includerà anche i servizi di controllo e gestione a terra. In una nota l’Asi spiega che i satelliti dovranno “svolgere in maniera del tutto autonoma e attraverso i necessari standard di sicurezza una serie di operazioni in orbita, secondo un profilo di capacità incrementale che prevede attività di dimostrazione ripetuta, associate a servizi in orbita ad ampio spettro, quali l’ispezione, le operazioni di prossimità, l’attracco, il rifornimento, il controllo da parte del servicer del target, fino ad attività dimostrative di assemblaggio”.

Nuova generazione di servizi in orbita

Più in dettaglio, la missione dimostrativa perseguirà l’obiettivo “ad ampio spettro del progetto di sviluppo delle tecnologie chiave per i servizi in orbita di futura generazione, finalizzata ad accrescere la capacità nazionale, a partire dalle eccellenze nella filiera nazionale: dalla robotica spaziale, all’intelligenza artificiale e alla sensoristica, dalle operazioni di prossimità, alla guida-navigazione e controllo, fino alla propulsione, per classi di satelliti di dimensione medio-piccola”.

Asset strategico per l’Italia

“La missione dimostrativa – sottolinea ancora l’Asi –  rappresenta un asset strategico per l’Italia in un settore in forte crescita in ambito Europeo ed internazionale che consentirà al nostro Paese di avere una missione nazionale unica nel suo genere, con una tempistica similare allo sviluppo di missioni analoghe in ambito Europeo”. 

Questo permetterà di potenziare le competenze della filiera industriale nazionale per lo sviluppo dei servizi in orbita come opportunità strategica nell’utilizzo sostenibile e duraturo dello Spazio e volano di crescita per l’ecosistema e l’economia spaziale.

Il progetto concluderà lo sviluppo entro il primo semestre del 2026, in accordo con gli obiettivi del Pnrr. 

Coinvolto anche il mondo accademico

L’attività si inserisce all’interno della componente In-Orbit Economy del sub-investimento Pnrr e vedrà coinvolte numerose eccellenze nazionali del settore in partnership con i membri del raggruppamento temporaneo di imprese, utilizzando collaborazioni già consolidate e creandone delle nuove, con l’inclusione di Altec, Kayser Italia, Sab Aerospace, Srs Engineering Design, Techno System Developments, e alcune eccellenze del mondo accademico come l’Istituto Italiano di Tecnologie e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

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