Amazon e Telesat hanno stabilito un patto di non aggressione e di ripartizione delle frequenze che saranno occupate in banda Ka dalle rispettive future costellazioni satellitari in orbita non geostazionaria destinate a fornire connettività Internet a banda larga.
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La lettera congiunta del 21 settembre
L’accordo è stato comunicato con una lettera congiunta alla Federal Communications Commission (Fcc) inviata lo scorso 21 settembre e riguarda le rispettive costellazioni Kuiper e Lightspeed che dunque non si pesteranno i piedi quando diventeranno operative. L’accordo riguarda anche i satelliti che Telesat ha già in orbita e che rappresentano però una piccola parte di quelli che la società canadese, in aggiunta, nel 2016 si è impegnata a mettere in orbita entro il 2026 con 298 unità nuove di zecca fornite dalla Thales Alenia Space.
I problemi di Telesat
La pandemia e i ritardi nella catena di fornitura hanno però messo in crisi il progetto Lightspeed tanto che la flotta dei satelliti è stata ridotta a 198 unità e il budget iniziale previsto, circa 5 miliardi di dollari, dovrà essere in ogni caso rimpolpato con un finanziamento ulteriore di 250-500 milioni di dollari ai quali il ceo Dan Goldberg sta ancora dando la caccia con incrollabile ottimismo. Il progetto è comunque partito già nel 2018 con la messa in orbita di un prototipo. I contratti di lancio sono con Blue Origin e Relativity Space.
Lo slancio di Amazon per Kuiper
Kuiper invece ha ottenuto le sue licenze dalla Fcc nel 2020 e ha l’obbligo di dispiegare metà dei 3.236 satelliti previsti dalla sua costellazione entro il 2026 e finire il lavoro entro i 3 anni successivi. Il primo satellite prototipo dovrebbe andare in bassa orbita tra ottobre e dicembre grazie ad un vettore della Abl Space Systems, ma Amazon ha già provveduto ad assicurarsi 83 lanci per i prossimi 5 anni con Arianspace, Blue Origin e United Launch Alliance (Ula), ma al conto mancano altre 15 missioni che saranno assegnate, con ogni probabilità, ad altri operatori.
L’esempio di SpaceX e OneWeb
L’accordo tra Kuiper e Telesat segue l’esempio di quello analogo raggiunto tra Starlink e OneWeb – che però agiscono nella banda Ku – lo scorso giugno con il quale i due operatori hanno presentato alla Fcc un piano già pronto per le frequenze che semplifica enormemente il lavoratore dell’ente regolatore americano anche se fa nascere dubbi sul piano della concorrenza. E proprio perché c’è un vuoto legislativo che riguarda l’uguale diritto allo sfruttamento delle frequenze e al loro accesso anche per i futuri concorrenti, la Fcc si è già messa in moto per colmarlo con una proposta depositata il 15 dicembre scorso. La notice of proposed rulemaking (Nprm) però è ancora ferma.