È necessario che telco e operatori satellitari uniscano le forze per abbattere il digital divide che, secondo l’International Telecommunication Union (Itu), penalizza circa 2,9 miliardi di persone (il 35% della popolazione mondiale), che non hanno accesso a Internet. I Paesi meno sviluppati sono i meno connessi, ma ci sono circa 19 milioni di americani che non hanno ancora accesso al servizio a banda larga fissa. E “buchi” nella connettività esistono anche in alcune parti dell’Europa e dell’Asia, dell’Africa e del Sud America.
Un report di Idc, società leader di market intelligence, servizi di advisory ed eventi nell’ambito delle tecnologie digitali e Ict, accende i riflettori sulle opportunità derivanti dalle partnership fra i provider di servizi di comunicazione e aziende spaziali operative nell’orbita bassa per attivare reti wireless convergenti consumer e business. Un’alleanza non solo strategica per portare la connettività a banda ultralarga nelle aree remote e periferiche, ma anche una partita che vale svariati miliardi di dollari.
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Meno costi, più satelliti
In passato, il business di una costellazione di satelliti era frenato dai costi elevati al lancio e al mantenimento della flotta stessa. Ora il quadro è cambiato: si costruiscono satelliti più piccoli e più potenti che sono posti in orbita a un’altitudine di 2.000 km o meno. Il progresso nella tecnologia missilistica ha reso i razzi riutilizzabili e, quindi, ha ridotto i costi delle missioni di lancio. I servizi satellitari Leo offrono una latenza inferiore nell’intervallo di 20-50 ms, rendendoli un’opzione di connettività satellitare ad alta velocità più praticabile. A ciò ci aggiunga anche la combinazione di finanziamenti privati e pubblici per l’Internet satellitare, come negli Stati Uniti, India, Cina e Unione europea.
Il successo di SpaceX
La connettività satellitare a banda ultra larga è un vasto mercato non ancora pienamente sfruttato. Anche se società private come SpaceX stanno superando i governi nazionali in termini di velocità di implementazione. Senza dimenticare che aziende precedentemente in difficoltà come OneWeb e Iridium si sono salvate dal fallimento grazie a fondi pubblici e privati che hanno permesso loro di investire nella connessione via satellite.
Alleanza per l’Internet of things
Per saziare la fame mondiale di Internet ad alta velocità, nel suo report Idc prevede che le alleanze a lungo termine tra provider di servizi di comunicazione e operatori satellitari in orbita bassa aumenteranno e diventeranno sempre più significative, consentendo alle telco di evolvere la propria rete oltre la telefonia mobile all’Internet of things.