Entra nel vivo al porto di Livorno il progetto 5G Mass. Il progetto si inquadra nel programma di “Smart and uncrewed shipping” dell’Agenzia spaziale europea ed ha come obiettivo la realizzazione di un sistema di condivisione dati a larga banda e bassa latenza fra nave e porto, alla base della navigazione digitale ed autonoma. Il sistema verrà sperimentato, per la prima volta in Italia, a Livorno, a bordo di una nave Ro/Ro della flotta Eco di Grimaldi: i test partiranno nel secondo semestre di quest’anno e si concluderanno nei primi mesi del 2024 e saranno svolti sotto la supervisione della Direzione Marittima e con il supporto dell’’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale e del Corpo dei Piloti.
Il progetto rappresenta un’opportunità importante per il territorio livornese che presenta un’alta specializzazione verso il settore della logistica e del marittimo con più di 4000 imprese, 900 milioni di fatturato e 18mila occupati.
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Il porto digitale più innovativo d’Italia
“Sia Esa sia la Guardia Costiera nazionale sono convinte che per la sperimentazione sulle navi autonome sia opportuno partire dallo scalo portuale più digitale ed innovativo d’Italia. Un elemento unico che caratterizza il Porto di Livorno è l’avanzamento rispetto alla strutturazione di una rete 5G portuale, sperimentata già a partire dal 2018 nell’ambito del progetto Corealis che ha visto tra i protagonisti Ericsson, Tim, Cnit e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale. La progettazione della rete 5G è stata poi introdotta nel Piano operativo triennale dell’AdSP legittimandone la realizzazione su larga scala”, spiega Paolo Pagano, direttore del Cnit Laboratory del Porto di Livorno.
Tutti i partner del progetto
Coordinato da Tim per gli aspetti industriali dal Cnit nel ruolo di responsabile scientifico, il progetto mira all’integrazione fra sistemi digitali di bordo e l’infrastruttura digitale portuale. La nave sarà equipaggiata da sensoristica aggiuntiva ed integrata alla rete 5G del porto; algoritmi di visione artificiale, sistemi di realtà aumentata saranno sviluppati da una start-up livornese, Flysight. Il calcolo della rotta ideale e il suo controllo in tempo reale nelle operazioni di manovra sono a cura del Cetena, il centro di ricerca di Fincantieri. La Shore Control Station sviluppata dal Cnit sarà ed installata in via sperimentale nel nuovo laboratorio di Dogana d’Acqua. Il Cnit si occupa anche di una Pilot Unit integrata ed utilizzata dal Corpo dei Piloti.
Il 5G per la geolocalizzazione ad alta risoluzione
“Con la rete 5G del porto, la nave passerà da una rete satellitare ad una terrestre ad alta capacità e bassa latenza proprio quando ci sarà necessità di banda di comunicazione, quando serviranno immagini ad alta risoluzione per effettuare la manovra, quando sarà necessaria una risposta in tempo-reale rispetto ad una decisione eventualmente presa a terra”, spiega ancora Pagano. “La rete 5G non è soltanto comunicazione, sarà un servizio di geo-localizzazione terrestre ad alta risoluzione, permetterà di localizzare una nave con un errore inferiore al metro complementando i servizi offerti dalle reti satellitari (come Gps e Galileo)”.
Il progetto Corealis pietra miliare
“I porti sono essenziali per l’economia europea a italiana ma aumentano anche le sfide, tra cui il dover gestire sempre maggiori volumi di merci e la necessità di digitalizzare le operazioni nell’ottica di uno sviluppo sostenibile. Il 5G è elemento cardine di questa trasformazione e lo dimostrano le numerose implementazioni e sperimentazioni in tutto il mondo, tra cui quelle di Livorno, a partire dal Progetto Corealis – sottolinea Riccardo Mascolo, Head of Strategy di Ericsson – La tecnologia 5G è oggi disponibile e come Ericsson abbiamo dimostrato il suo utilizzo in molte fasi del ciclo operativo dei porti, preziose per abilitare la trasformazione digitale ed ecologica anche del sistema portuale italiano”.