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Tecnologie spaziali, per gli studi di fattibilità italiani bando da 1,35 milioni

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La genovese Stam selezionata dall’Esa come broker per il nostro Paese. Attraverso lo Spark Funding si punta a finanziare progetti: candidature aperte fino al 16 settembre, ecco come partecipare

Pubblicato il 17 Giu 2024

STAM_Space

Cercare le migliori tecnologie abilitanti e innovative per le future missioni spaziali, promuovendo il trasferimento tecnologico tra lo spazio e i settori non spaziali, e viceversa. È il compito affidato a Stam, società di consulenza ingegneristica multidisciplinare con base a Genova e sedi a Roma, Bari e Cagliari, selezionata dall’Esa (l’Agenzia spaziale europea), come broker tecnologico per l’Italia.

A Stam in qualità di broker tecnologico, l’Esa, in collaborazione con Asi (Agenzia spaziale italiana), ha affidato due obiettivi principali: risolvere le sfide industriali grazie all’utilizzo di tecnologie spaziali innovative, e aiutare le imprese all’avanguardia a portare le loro innovazioni sviluppate per un ambiente terrestre nel settore spaziale.

1,35 milioni di fondi

Uno degli strumenti per farlo è Esa Spark Funding, un fondo dedicato a finanziare studi di fattibilità e progetti dimostrativi per testare nuove soluzioni tecnologiche, lanciato per la prima volta in Italia con una dotazione di 1,35 milioni di euro. La call per presentare le proprie idee progettuali scade il 16 settembre 2024.

Esempi di trasferimento tecnologico già realizzati in questo ambito riguardano l’utilizzo di una valvola sviluppata per applicazioni spaziali nel settore delle bevande e l’utilizzo di algoritmi concepiti per i satelliti e adattati per applicazioni di market intelligence. Un’ulteriore applicazione riguarda l’utilizzo di tecnologie sviluppate per lo Spazio nel contesto dei programmi supportati da Asi per la digitalizzazione della biblioteca vaticana.

Broker tecnologico dell’Esa

“È la prima volta che Esa Spark Funding viene lanciato in Italia all’interno del Programma ScaleUp grazie alla collaborazione tra Esa ed Asi. Stam è onorata di essere stata scelta come broker tecnologico per i prossimi tre anni per supportare il trasferimento tecnologico delle tecnologie spaziali italiane, cercando anche opportunità promettenti per portare tecnologie non spaziali ad alto potenziale nello Spazio – dice il direttore esecutivo Stefano Carosio -. La nostra esperienza di 27 anni nel settore Spazio e il nostro background in ingegneria di sistemi, insieme ad un vasto network in diversi mercati industriali, saranno estremamente utili per lavorare all’interfaccia tra innovatori spaziali e non spaziali”.

Ridurre il rischio commerciale

“L’industria spaziale italiana ha una lunga storia di trasferimento tecnologico – afferma Aude de Clercq, responsabile della sezione servizi Innovativi dell’Esa -. Con la firma del contratto con Stam saranno resi disponibili finanziamenti, supporto tecnico e commerciale all’industria italiana per ridurre il rischio commerciale delle innovazioni, coinvolgere partner e concludere accordi con clienti per sviluppare nuovi prodotti”.

Stimolare la cross-fertilization

“Il trasferimento tecnologico dallo Spazio a settori non spaziali e viceversa – afferma Tanya Scalia responsabile dell’ufficio di trasferimento tecnologico dell’Asi – ha il potenziale per guidare l’innovazione, stimolare la crescita economica, affrontare sfide sociali e migliorare la qualità della vita delle persone in tutto il mondo. L’Asi ha quindi sottoscritto il programma ScaleUp proprio per stimolare questa cross-fertilization tra diversi settori e per favorire l’incontro tra il mondo della ricerca e quello industriale. Riteniamo che il broker italiano contribuirà significativamente al raggiungimento di tali rilevanti obiettivi”.

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