Gli osservatori astronomici di rilevanza europea (finanziati dall’Esa) costituiscono un “asset di rilevanza strategica per lo studio dello Spazio e per i quali non si possono, a livello locale, opporre vincoli di carattere paesaggistico o urbanistico”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, commentando le norme contenute nel decreto Asset approvato dal Consiglio dei ministri.
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Il telescopio “Flyeye” dell’Esa
La norma si inquadra nella decisione presa nel 2016 dall’Esa di finanziare la costruzione del rivoluzionario telescopio “Flyeye”, nell’ambito dell’attività di ricerca sui corpi celesti minori e per la cui realizzazione è stato selezionato il sito del Monte Mufara, sulle Madonie, nel comune di Isnello (Palermo), dove opera già un osservatorio astronomico.
Urso: “Rafforziamo la nostra leadership nello Spazio”
“L’Esa – ha osservato Urso – aveva deciso di delocalizzare in Sicilia un osservatorio ad altissima tecnologia, il tempo era scaduto e noi lo dichiariamo asset strategico per consentire realizzazione di questo osservatorio. Il nostro paese è leader nello Spazio e vogliamo rafforzare questa leadership”.
700 milioni per la microelettronica
“Nel provvedimento – ha aggiunto il ministro – vi sono misure per quanto riguarda il fenomeno della delocalizzazione e misure di estensione della golden power nel caso di trasferimento all’estero di tecnologia particolarmente critica”.
”Anticipiamo alcune misure urgenti, che saranno più compiutamente definite nel piano nazionale per la microelettronica, destinando a questo settore 700 milioni di euro in credito d’imposta maggiorato per la ricerca e lo sviluppo di semiconduttori’’, ha continuato Urso
”Settecento milioni di euro già destinati con questo decreto al settore dei semiconduttori, per incentivare gli investimenti stranieri, e comunque investimenti delle nostre imprese, nel settore che noi consideriamo strategico per l’economia italiana”, ha concluso il ministro.