LA MISSIONE

Casa sulla Luna, l’Italia protagonista del programma Artemis



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La Nasa dà l’ok al progetto Asi per realizzare un “Multi Purpose Habitation module” per gli astronauti. Il presidente Valente: “Riconosciuta la grande capacità dell’industria nazionale e dell’Agenzia Spaziale Italiana nel coordinare programmi complessi in un contesto di collaborazione internazionale”

Pubblicato il 19 set 2024



luna

Il programma Artemis si arricchisce nella sua architettura lunare anche grazie al contributo dell’Italia. Il disegno proposto per realizzare il primo modulo abitativo proposto dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) per la superficie del nostro satellite Mph (Multi Purpose Habitation module) ha superato un altro test di valutazione a Washington dal board Nasa.

Via libera dalla Nasa

Per Mph, che sarà realizzato da Thales Alenia Space in Italia, dopo un lavoro iniziato alla fine di gennaio 2024, l’ente spaziale statunitense ha espresso il proprio parere positivo, ritenendo pienamente soddisfatti i requisiti richiesti dal programma Artemis e un livello di maturità del disegno tale da consentire il via libera alla fase successiva.

Due anni di lavoro

La riunione condotta da uno speciale organismo (Mcr Board) incaricato da Nasa e presieduto da Catherine Koerner (Associate administrator for the exploration systems development mission directorate) ha aperto le porte all’avvio dei lavori verso la definizione e progettazione del modulo lunare. Occorreranno ora circa due anni per arrivare alla fase di sviluppo per la futura casa degli astronauti.

Made in Italy protagonista

Il presidente dell’Asi, Teodoro Valente ricorda che “a poche settimane dell’incontro a Roma con i tecnici della Nasa, registriamo un nuovo e importante passaggio. Si è trattato di un esame complicatissimo, un evento che riconosce ancora una volta la grande capacità dell’industria nazionale e della capacità dell’Asi di coordinare programmi complessi in un contesto di collaborazione internazionale che contribuirà a consolidare i rapporti tra Italia ed Usa anche tramite la collaborazione Asi-Nasa”.

Punto di partenza

Non consideriamo questo risultato come un punto di arrivo, bensì il punto di partenza – aggiunte Valente -: da ora in avanti ci attendono sfide ingegneristiche, scientifiche e tecnologiche per confermare la validità del progetto italiano e proseguire verso la fase di realizzazione. Una corsa contro il tempo per fare in modo che il nostro modulo abitativo Mph sia il primo elemento del processo di installazioni permanenti sulla superficie lunare”.

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