Apogeo Space raccoglie 5 milioni di euro da parte di Primo Space Fund per realizzare entro nel 2027 una costellazione di 100 pico-satelliti in grado di garantire Internet delle cose (IoT) a livello globale con la messa in orbita del primo blocco di unità per la prima metà del 2023.
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Cento pico-satelliti entro il 2027
Si tratta dell’ottavo round per il Fondo Primo Space e il primo di Apogeo Space (ex Gp Advanced Projects,) azienda bresciana nata nel 2013 e che ha già dato il proprio contributo a progetti di Esa, Asi e Nasa in collaborazione con istituti di ricerca come Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica), Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), Osservatorio Astronomico di Brera, Osservatorio Astronomico di Bologna e Politecnico di Milano. L’iniezione di capitali aiuterà Apogeo Space a realizzare in serie i 100 pico-satelliti che dovrebbero essere lanciati a gruppi di 9 e resi tutti operativi entro il 2027. Entro la fine 2023 dovrebbero essere già 20 i satelliti in orbita, un numero sufficiente a recuperare i dati da dispositivi IoT in ogni punto del globo entro 30 minuti.
Tutto in 300 grammi di massa
La base tecnica del progetto è rappresentata dai Fees (Flexible Experimental Embedded Satellite), il più piccolo satellite italiano lanciato nello spazio nell’aprile del 2021, e dai Fees2 che nel gennaio di quest’anno è diventato il più piccolo satellite mai rilasciato dalla Stazione Spaziale Internazionale. I Fees misurano 10x10x3 cm e hanno una massa di 300 grammi, ordini di grandezza che li fanno rientrare nella categoria dei pico-satelliti.
Compattezza tutta italiana
“La chiave di volta del progetto di Apogeo Space – afferma uno dei suoi fondatori, Primo Attinà – è la concentrazione delle funzioni di una piattaforma CubeSat (10x10x10 cm) in 1/3 del volume che è realizzabile in serie attraverso una filiera di produzione e fornitori tutta italiana. Solo attraverso la disponibilità di una piattaforma così compatta sarà possibile il dispiegamento, in tempi rapidi e a costi contenuti, di una costellazione satellitare, dedicata alla raccolta dati IoT. È il prodotto che pone l’Italia all’avanguardia in un settore in rapidissima crescita”.
La connettività dei pico-satelliti per l’IoT
Gli fa eco quanto dichiarato dall’altro fondatore di Apogeo Space, Guido Parissenti: “L’Italia ha competenze riconosciute fin dagli esordi dell’esplorazione spaziale. Il nostro progetto – afferma quello che è l’amministratore delegato della società bresciana – cade in questo solco e siamo grati a Primo Space Fund di aver creduto nella nostra visione. L’evoluzione tecnologica permette oggi di offrire servizi che solo 10 anni fa sarebbero sembrati economicamente insostenibili. La nostra costellazione permetterà di fornire connettività satellitare ad un’ampia gamma di applicazioni fino ad ora escluse da barriere di costo e tecnologiche”.
Un settore in forte crescita
Per la consulenza legale che ha riguardato l’operazione di investimento, l’Apogeo Space si è appoggiata alla Deloitte Legal mentre la Primo Ventures, società che gestisce il fondo Primo Space , si è avvalsa degli studi Lawyard ricevendo dalla Fondazione E. Amaldi una valutazione tecnologica del progetto di business. La Always srl ha coadiuvato la Apogeo Space per lo sviluppo del piano strategico e la negoziazione con il fondo d’investimento. “Il mercato della comunicazione IoT sarà nei prossimi anni in forte crescita tanto che questo è il secondo investimento che finalizziamo in una costellazione satellitare IoT. In particolare, la costellazione progettata da Apogeo Space, che ha già dimostrato le proprie competenze tecnologiche attraverso il lancio sperimentale di due satelliti, indirizza le esigenze di una fascia di clientela ancora poco presidiata” Ha dichiarato Giorgio Minola, general partner di Primo Space Fund.