Italia e Germania condivideranno i propri dati iperspettrali fino al 2030 grazie ad un accordo quadro firmato dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia e Walther Pelzer, il direttore della Deutsches Zentrum für Luft und Raumfahrt (Dlr) ovvero l’agenzia spaziale tedesca.
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La firma allo Iac di Parigi
La firma dell’intesa è arrivata ieri a Parigi per l’ultima giornata della 73ma edizione dell’International Astronautical Congress (Iac) e rappresenta il secondo accordo quadro tra le due agenzie dopo quello firmato nel 2007. Secondo quanto siglato tra Saccoccia e Pelzer, Ais e Dlr si impegnano a condividere i dati iperspettrali accanto alle strategie, metodologie e i risultati delle missioni iperspettrali di Osservazione della Terra Prisma (iperspettrali PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa) ed EnMAP Environmental Mapping and Analysis Program) di Dlr fino al 31 dicembre 2030.
Potenziare l’analisi iperspettrale
Qualora la scadenza tecnica delle rispettive missioni vada oltre questo termine, farà fede quest’ultima e, per rinnovare dell’accordo, sarà sufficiente uno scambio di lettere tra Asi e Dlr. Il mutuo impegno tra le parti sarà fornire visibilità sulle attività e risultati nel campo delle applicazioni di Osservazione della Terra basate sui dati iperspettrali e sostenere l’organizzazione e partecipazione congiunta a workshop, eventi educativi e informativi. Grazie a queste e ad altre attività comuni, saranno aumentate la conoscenza delle capacità delle missioni Prisma e EnMAP a sostegno del progresso delle tecnologie di analisi iperspettrali.
Analogie tecniche profonde
La condivisione dei dati sarà sicuramente favorita anche dalle analogie tecnologiche e costruttive che esistono tra i due satelliti. A realizzare entrambi ha infatti provveduto come capofila la Ohb, rispettivamente dalla filiale italiana e da quella tedesca Ohb System AG. Prisma ha a bordo strumenti forniti da Leonardo ed è stato lanciato con un vettore Vega nel marzo del 2019 dalla base di Kourou, nella Guyana francese. EnMAP è invece partito in ride share su un Falcon 9 di Space X lo scorso 1 aprile 2022. Entrambi i satelliti viaggiano in orbita eliosincrona a oltre 600 km di altitudine. Per entrambi, la durata prevista della missione è di 5 anni.