Il Lombardia Aerospace Cluster è tornato, dopo due anni di stop causati dalla pandemia da Covid-19, al Farnborough International Airshow 2022, una tra le più importanti vetrine al mondo per l’industria aerospaziale. E lo ha fatto con numeri dell’export in forte aumento. Nel primo trimestre del 2022 l’industria aerospaziale lombarda, infatti, ha esportato beni per 231 milioni di euro, segnando un +43,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questi i dati di un Cluster che si è presentato all’importante appuntamento internazionale londinese in rappresentanza di un sistema che conta più di 200 imprese per quasi 20mila addetti, genera un valore aggiunto sul territorio di quasi 6 miliardi di euro e rappresenta, da solo, il 15% dell’export italiano del settore.
Nello specifico, tra i primi 7 Paesi destinatari delle esportazioni lombarde, troviamo il Regno Unito (30 milioni), la Polonia (26 milioni), la Germania (14 milioni) e la Francia (12 milioni), segnale che l’attenzione del comparto aerospace della regione sta tornando a rivolgersi verso mercati strategici come quelli del Nord Europa. Di grande interesse anche gli scambi con il resto del mondo, con in testa il Kuwait (56 milioni) e a seguire gli Stati Uniti (30 milioni) e Israele (10 milioni).
I dati relativi all’export del primo trimestre 2022 ci parlano di un inizio d’anno che si è aperto con qualche spiraglio di miglioramento. Dal punto di vista della produzione, tuttavia, rimangono per il settore le tensioni comuni a tutti i comparti dell’industria italiana. In particolare, per quanto riguarda il prezzo dell’energia e delle materie prime: quest’ultime, nello specifico, derivando in larga parte da scambi con la Russia, sono causa di sempre più crescenti tensioni, dovute al proseguo e all’aggravarsi del conflitto russo-ucraino. A minare, invece, le possibili opportunità di internazionalizzazione ed esplorazione dei mercati esteri delle imprese, sono le difficoltà che la mobilità aerea sta vivendo in questa fase di ripresa. Non siamo ancora tornati ai livelli pre-Covid, purtroppo. Le problematiche sono molte e sotto gli occhi di tutti, tra scioperi negli scali aeroportuali e la mancanza di personale, fonte di gravi ritardi e cancellazioni dei voli: la pandemia e il Coronavirus saranno anche alle spalle, ma il trasporto aereo sta soffrendo e la piena operatività è ancora lontana.
L’Airshow londinese è stato anche l’occasione per fare il punto sulle tecnologie lombarde in tema di Advanced Air Mobility (AAM). Ne abbiamo parlato, nel corso di un Flash Meeting organizzato negli spazi espositivi del Cluster, con Alan Christian Rizzi, Sottosegretario ai Rapporti con le Delegazioni Internazionali di Regione Lombardia, che conferma ancora una volta l’interesse per le attività di internazionalizzazione del distretto aerospaziale lombardo.
Crediamo molto nella urban air mobility, come frontiera per il futuro. Ai mezzi tradizionali come gli elicotteri, infatti, si affiancheranno nuovi sistemi di mobilità aerea. Questo percorso di sviluppo di nuove tecnologie, portato avanti insieme alla preziosa e proficua collaborazione con Regione Lombardia, ha però bisogno anche della collaborazione con altri cluster nazionali. Da qui la scelta di coinvolgere realtà come la nostra in sinergie sempre più strette, proprio con lo scopo di dare al Sistema Paese un’opportunità di crescita. Obiettivo che può essere raggiunto solo aggregando tutte le competenze che ci sono sui nostri territori.