Ha un impatto anche sul settore spaziale l’AI Act, l’insieme di nuove regole europee sull’intelligenza artificiale, che mirano a disegnare il quadro normativo per l’utilizzo dei sistemi di artificial intelligence all’interno dell’Ue.
Con ogni probabilità, l’AI Act avrà anche una ricaduta sull’attesa legge spaziale dell’Unione europea, la quale potrebbe perfezionare alcuni degli effetti del regolamento sull’intelligenza artificiale per il settore spaziale. Intanto, dal 1° agosto l’AI Act è in vigore e la maggior parte degli obblighi previsti dalla legge si applicherà nei Paesi membri a partire dall’agosto 2026.
Anche le aziende spaziali che operano a monte e a valle della catena di valore dell’AI dovranno adeguarsi ai nuovi obblighi di conformità e soddisfare i requisiti della nuova normativa, a seconda del livello di rischio che essa presenta indipendentemente dal Paese in cui la tecnologia è sviluppata.
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Sistemi “ad alto rischio”
A questo punto è cruciale che le aziende sappiamo come valutare se i loro sistemi di AI siano o meno considerati “ad alto rischio”. Due sono gli scenari da tenere in considerazione. Primo, il sistema di AI è un componente di sicurezza di un prodotto. Secondo, il sistema di AI è esso stesso un prodotto ai cui di applicano le norme di armonizzazione dell’UE elencate nell’allegato I dell’AI Act.
Dalle stazioni di terra ai veicoli di lancio
Ecco qui di seguito, alcuni esempi di prodotti che potrebbero essere interessati da una classificazione ad alto rischio in caso di impiego di sistemi di intelligenza artificiale: apparecchiature radio (per esempio: stazioni di terra/apparecchiature di comunicazione satellitare, sistemi in orbita, apparecchiature terminali, infrastrutture di rete wireless, apparecchiature di navigazione/posizionamento satellitare, sistemi di controllo della portata), aviazione (per esempio: veicoli di lancio, stazioni di piattaforme ad alta quota e droni), macchinari (per esempio: attrezzature di fabbrica utilizzate per la produzione di satelliti e/o veicoli di lancio, attrezzature di terra o prodotti simili); apparecchiature e sistemi di protezione destinati all’uso in atmosfere potenzialmente esplosive (per esempio: porti spaziali, siti di test di lancio) e veicoli (per esempio: trasmettitori/ricevitori utilizzati nei veicoli automatizzati).