IL PROGETTO ITALIANO

Ponti e viadotti sicuri grazie ai satelliti, Safe Bridge verso la prima milestone

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L’iniziativa fa capo al primo bando tematico del programma I4dp Market volto a promuovere lo sviluppo del downstream nazionale attraverso il finanziamento di applicativi e servizi a valore aggiunto per le imprese basati sui dati di Osservazione della Terra e sull’utilizzo dei sistemi satellitari di telecomunicazione e navigazione

Pubblicato il 11 Gen 2024

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Più sicurezza per oltre 18 mila tra ponti e viadotti lungo la Penisola grazie ai satelliti. È questa la missione del progetto Safe Bridge che ora sta raggiungendo la sua prima milestone (la Baseline Design Review) e con l’Agenzia spaziale italiana (Asi) in prima fila.

L’iniziativa fa parte del primo bando tematico del programma I4dp Market, volto a promuovere lo sviluppo del downstream nazionale attraverso il finanziamento di applicativi e servizi a valore aggiunto per le imprese e basati sui dati di osservazione della Terra e sull’utilizzo dei sistemi satellitari di telecomunicazione e navigazione, anche integrati tra loro e/o integrati con servizi non spaziali.

18 mesi di controlli

Il Consorzio, a cui fa riferimento il progetto e che porterà avanti le attività per un periodo di 18 mesi, è costituito da dalla società di sistemi Ict Nais (in qualità di prime contractor), da Enav, dal dipartimento Dicea dell’Università Sapienza di Roma e dall’azienda di componentistica elettronica Alta.

Safe Bridge ha come obiettivo la fornitura di servizi operativi per il monitoraggio di ponti, viadotti e del contesto territoriale in cui sorgono e vede, come principale utente destinatario di tali soluzioni l’Anas, attualmente responsabile della gestione di circa 18.600 ponti distribuiti sul territorio italiano.

Monitoraggio geomatico

Per rispondere alle esigenze operative dei gestori delle infrastrutture stradali, Safe Bridge propone soluzioni per il monitoraggio geomatico delle opere, al fine di contribuire ad una riduzione dei tempi, dei costi e al superamento delle limitazioni intrinseche all’attuale sistema di valutazione dello stato dell’infrastruttura, principalmente basato su ispezioni visive.

Per fare ciò, Safe Bridge si avvarrà di tecnologie e tecniche applicative la cui innovatività risiederà soprattutto nella loro integrazione e nell’utilità operativa complessiva, piuttosto che dei singoli strumenti o tecniche usate.

Ruolo dei satelliti

Il supporto di Safe Bridge si inquadra nel contesto delle linee guida del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mia), proposte per la sicurezza e il monitoraggio dei ponti, attraverso un approccio multilivello (livelli da 0 a 5). È in questo frangente che Safe Bridge propone il suo supporto operativo attraverso l’uso congiunto di tecnologie quali i satelliti Sar della costellazione Cosmo-SkyMed di prima e seconda generazione (per osservazioni su larga scala), ricevitori Gnss (per informazioni puntuali sulla struttura), sorvoli con sistemi Uav (per ispezioni in zone di difficile accesso), coadiuvati da soluzioni di intelligenza artificiale per l’identificazione dei difetti superficiali, riducendo così sensibilmente le tempistiche di analisi dei dati.

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