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Internet satellitare, Amazon apre il polo industriale per Kuiper

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Il colosso di Bezos annuncia la costruzione di uno stabilimento nella periferia di Seattle dove saranno assemblati da uno a tre satelliti al giorno. Previste oltre 200 assunzioni. Obiettivo: raggiungere capacità produttive su larga scala come nell’automotive

Pubblicato il 28 Ott 2022

Internet-satellite

Una nuova fabbrica di 16mila metri quadrati, un piano di assunzioni di oltre 200 addetti altamente specializzati e una produzione minima giornaliera da uno a tre satelliti. Sono le cifre che fotografano l’accelerazione impressa da Amazon alla costellazione Kuiper, il piano con cui il colosso di Jeff Bezos punta a lanciare 3.236 satelliti nell’orbita terrestre bassa per estendere l’accesso all’Internet veloce in tutto il mondo.

Il gigante dell’e-commerce ha annunciato la costruzione di una nuova fabbrica a Kirkland, nella periferia di Seattle, nello stato di Washington, proprio allo scopo di supportare la produzione su larga scala dei satelliti.

Produzione di satelliti come nella filiera automotive

Per raggiungere l’obiettivo di portare in orbita oltre 3mila satelliti, Amazon dovrà costruire da uno a tre satelliti “ogni singolo giorno, forse anche un po’ di più”, ha spiegato Dave Limp, capo dei dispositivi Amazon, in un’intervista video rilasciata al quotidiano The Washington Post.

“Dobbiamo costruire capacità di produzione che assomiglino più all’elettronica di consumo o alle automobili e meno all’industria spaziale tradizionale”, ha precisato Limp.

Da qui l’esigenza di costruire un polo produttivo e di assumere nuovo personale altamente specializzato. Una mossa che, come spiegano da Amazon, creerà più di 200 posti di lavoro nella regione di Puget Sound. Non solo: il nuovo impianto consentirà al gigante di Seattle di entrare nella seconda fase del suo processo di produzione, come sottolineato da Limp.

L’evoluzione del progetto Kuiper

Svelato nel 2019, Kuiper è il piano di Amazon per costruire una rete di 3.236 satelliti in orbita terrestre bassa per fornire Internet a banda larga super veloce. Un progetto sui cui il gigante di Bezos ha dichiarato di voler investire oltre 10 miliardi di dollari.

Una pietra miliare è stata posta nel 2020, quando la Federal communications commission (Fca), che è l’Authority statunitense delle comunicazioni, ne ha dato il semaforo verde.

Sebbene il colosso dell’e-commerce non abbia ancora reso nota una data di avvio della campagna di lancio della costellazione Kuiper, le regole Fcc richiedono che l’azienda schieri metà dei suoi satelliti pianificati entro sei anni: questo significa la messa in orbita di 1.600 satelliti entro luglio 2026.

Il nuovo polo produttivo nella periferia di Seattle si affiancherà al centro di ricerca e sviluppo già operativo a Redmond, sulla costa pacifica. Qui sono stati sviluppati i prototipi ed è stato fornito un supporto alla produzione commerciale dei satelliti. Eppure, come fanno sapere da Amazon, “per realizzare la nostra visione del progetto dobbiamo operare su scala molto più ampia”.

Da quando ha ricevuto l’ok dalla Fcc, Amazon ha intensificato il lavoro sui suoi primi due prototipi di satelliti, chiamati KuiperSat-1 e KuiperSat-2. Secondo le tempistiche dettate dal capo dei device di Amazon, “dovrebbero essere completati entro la fine del quarto trimestre”.

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