L’European Office of Aerospace Research & Development (Eoard) ha assegnato un finanziamento triennale al Dipartimento di ingegneria dell’innovazione dell’Università del Salento. Il progetto di ricerca, incentrato sullo studio dell’interazione tra la turbolenza e i processi di dissociazione chimica dell’aria nelle condizioni estreme del volo suborbitale, sarà condotto utilizzando simulazioni numeriche ad alta fedeltà e vedrà il coinvolgimento diretto di ricercatori e studenti.
Indice degli argomenti
Coinvolti anche gli studenti
Le attività di ricerca saranno coordinate da Mario Di Renzo, ricercatore a tempo determinato presso il Dipartimento di ingegneria dell’innovazione, e si svolgeranno principalmente nel polo di Brindisi dell’Università del Salento, situato all’interno della Cittadella della Ricerca. Oltre che dell’assegnata di ricerca Donatella Passiatore e dell’ingegnere Carlo Meo, il progetto prevede anche il coinvolgimento degli studenti della laurea magistrale in Ingegneria aerospaziale, che parteciperanno attivamente attraverso tesi e tirocini, offrendo loro un’importante opportunità di formazione avanzata e di partecipazione a una ricerca di frontiera.
Tecnologia per il futuro
Il volo suborbitale, una delle tecnologie emergenti più promettenti, sta suscitando crescente interesse a livello mondiale grazie alla possibilità di coprire distanze paragonabili a quelle dell’orbita terrestre in tempi estremamente ridotti.
Ad esempio, un velivolo suborbitale potrebbe partire dallo spazioporto di Grottaglie e raggiungere Los Angeles in meno di un’ora, trasportando beni o persone. Tuttavia, il movimento a velocità così elevate all’interno della nostra atmosfera è associato a una serie di sfide tecnologiche complesse.
Le sfide da affrontare
Uno dei principali problemi da affrontare è l’elevatissima temperatura raggiunta dall’aria intorno alla fusoliera del velivolo, che può superare i 4000-5000 °C. A queste temperature estreme, le molecole di ossigeno e azoto che compongono l’atmosfera terrestre si dissociano in atomi, alterando significativamente le caratteristiche del flusso d’aria intorno al velivolo. Questi processi di dissociazione interagiscono con la turbolenza generata durante il volo, influenzando la quantità di calore che il velivolo deve dissipare per mantenere l’integrità strutturale.
Progetto internazionale
Afferma Di Renzo. “Essere stati selezionati da un ente di così grande prestigio conferma la qualità della ricerca che il nostro gruppo ha condotto negli ultimi anni nel campo della fluidodinamica computazionale e ci fornisce le risorse necessarie per continuare a competere a livello internazionale. Inoltre, grazie a questo progetto, il nostro team entrerà a far parte dell’High-speed portfolio dell’Afosr, permettendoci di rafforzare le collaborazioni esistenti con importanti università statunitensi e di crearne di nuove”.