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Startup spaziali, ecco le sei eccellenze incubate all’Esa Bic Brindisi



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Le aziende ammesse al programma della durata di due anni riceveranno un contributo di 50mila euro. Il presidente del Distretto tecnologico dell’aerospazio, Acierno: “Puntiamo a creare una concentrazione di nuove imprese che sosterremo nel loro percorso di crescita”

Pubblicato il 24 lug 2024



Esa Bic Brindisi

Sei startup spaziali, sei eccellenze italiane, sono state incubate all’Esa Bic Brindisi, il primo e unico incubatore per newco innovative del Sud Italia, appartenente alla rete di Business incubation centres dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e diretto e gestito dal Dta (Distretto tecnologico aerospaziale). Esa Bic Brindisi ha sede nella Cittadella della ricerca e opera con il supporto del Politecnico di Bari, dell’Università di Bari, dell’Università del Salento, di diversi partner industriali e dell’Agenzia spaziale italiana (Asi).

Le sei proposte selezionate potranno entrare nel programma di incubazione. Le startup ammesse al programma della durata di due anni riceveranno un contributo di 50 mila euro per sviluppare i loro innovativi progetti.

Polo aggregatore

“Ancora una volta le nostre ambizioni e scommesse divengono realtà – dice Giuseppe Acierno, presidente e direttore generale del Dta -. In solo sei mesi abbiamo incubato nella nostra sede 6 nuove imprese provenienti dalla Puglia e da altre regioni d’Italia. Sono tutte imprese che hanno superato una dura selezione grazie alle loro proposte di servizi e prodotti altamente innovativi. Continueremo il nostro lavoro con l’obiettivo di creare una concentrazione di nuove imprese spaziali che sosterremo nel loro percorso di crescita. Siamo convinti e impegnati a fare del Bic Brindisi una delle realtà più avanzate nell’attrazione di startup spaziali nell’intero contesto nazionale”.

Sei eccellenze made in Italy

Le “magnifiche” sei, le sei startup selezionate per il programma Esa Bic Brindisi sono Archimede, startup siciliana creata da quattro esperti in ingegneria e sviluppo software, mira a mettere a punto una piattaforma digitale che faciliti lo sviluppo di applicazioni decentralizzate con moduli satellitari (comunicazione e posizionamento) per sistemi IoT (Internet of things). C’è poi aSpace, startup pugliese anche se il fondatore è un ingegnere meccanico nigeriano, punta a sviluppare una soluzione software che impiega dati satellitari di osservazione della Terra e algoritmi di intelligenza artificiale per creare miscele di fertilizzanti personalizzate per il settore agricolo, adattate alle specifiche caratteristiche del suolo.

È, invece, della Toscana la startup AInexAir con il suo dispositivo multifunzione per migliorare le capacità di volo dei droni, con funzionalità di posizionamento, invio/ricezione di dati con satellite, sicurezza di missione. Mentre Dymension Space è una startup pugliese per soluzioni software innovative per la gestione del design e della fabbricazione di sistemi complessi, come veicoli spaziali.

Ci sono poi altre due startup già entrate nel programma di incubazione e selezionate all’inizio del 2024 e sono: la pugliese FlyningDeMon con le sue soluzioni nel campo della rilevazione e del monitoraggio ambientale di elementi radioattivi derivate da tecnologie già utilizzate per l’osservazione dello spazio profondo e la startup lombardo-pugliese GreenWisp che sviluppa trasmettitori per piccoli satelliti per abilitare la comunicazione con i satelliti delle grandi costellazioni satcom commerciali ed ottimizzare lo scambio di dati da e verso terra.

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