Frenata sulla presenza di acqua sulla Luna: ce n’è meno del previsto. La conferma arriva da due ricercatori americani, Raluca Rufu Norbert Schörghofer, che hanno pubblicato uno studio su “Science Advance”. Secondo questa ricerca, la maggior parte delle regioni permanentemente in ombra (Psr, dall’inglese permanently shadowed regions) del nostro satellite naturale hanno al massimo circa 3,4 miliardi di anni e possono contenere depositi relativamente giovani di ghiaccio d’acqua.
Sebbene le risorse idriche siano considerate fondamentali per l’esplorazione sostenibile della Luna, i loro risultati suggeriscono che le stime attuali per i ghiacci intrappolati in quelle regioni fredde sono troppo alte.
Indice degli argomenti
Le origini della Luna
“Pensiamo che il sistema Terra-Luna si sia formato in seguito a un gigantesco impatto tra la Terra primordiale e un altro protopianeta”, spiega Raluca Rufu del Southwest Research Institute, secondo autore dell’articolo pubblicato Science Advances: “La Luna si è formata dal disco di detriti generato dall’impatto, migrando nel tempo lontano dalla Terra. Circa 4,1 miliardi di anni fa la Luna subì un ri-orientamento significativo dell’asse di rotazione, quando la sua inclinazione raggiunse angoli elevati prima di smorzarsi fino alla configurazione che vediamo oggi. Man mano che l’inclinazione assiale diminuiva, apparivano ai poli i Psr, e crescevano nel tempo”.
I sistemi di misurazione
Il team ha utilizzato AstroGeo22, un nuovo strumento di simulazione dell’evoluzione Terra-Luna, per calcolare l’inclinazione dell’asse della Luna nel tempo. Insieme alle misurazioni dell’altezza della superficie provenienti dai dati del Lunar Orbital Laser Altimeter (Lola), il team ha stimato l’evoluzione temporale delle aree in ombra.
Le regioni sempre in ombra
“Il nostro lavoro suggerisce che il cratere Cabeus sia diventato un Psr meno di un miliardo di anni fa. Le varie sostanze volatili rilevate nel pennacchio creato da Lcross indicano che l’intrappolamento del ghiaccio è continuato in tempi relativamente recenti”, afferma Norbert Schörghofer del Planetary Science Institute, primo autore della pubblicazione: “Gli impatti e il degassamento sono potenziali fonti di acqua, ma hanno raggiunto il picco all’inizio della storia lunare, quando gli attuali Psr non esistevano ancora. L’età dei Psr determina in gran parte la quantità di ghiaccio d’acqua che potrebbe essere intrappolata nelle regioni polari lunari. Le informazioni sull’abbondanza di ghiaccio d’acqua nei Psr sono particolarmente importanti nella pianificazione delle prossime missioni con e senza equipaggio sulla Luna alla ricerca di acqua”.