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Space economy, i sindacati: “Riqualificare risorse e riflettere su fondi post Pnrr”



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In audizione alla Camera i rappresentati di Cgil, Cisl, Uil e Ugl accendono i riflettori sulle questioni dirimenti e chiedono un coinvolgimento. “Serve una strategia che non solo valorizzi le eccellenze italiane, ma che trovi la sua sublimazione all’interno di un quadro europeo”

Pubblicato il 4 dic 2024



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“Da qualche anno lo spazio sta vedendo l’avanzata di attori privati e commerciali con elevate dotazioni finanziarie. Ma le aziende italiane ed europee si trovano a competere con soggetti extraeuropei senza avere la stessa potenza economica. Il disegno di legge, quindi, va letto positivamente perché dota un settore strategico di strumenti normativi e finanziari. Pensiamo che il Piano nazionale vada però svolto con coinvolgimento dei sindacati e della rappresentanza delle imprese. Mentre sul Fondo serve un’analisi attenta di ciò che potrebbe avvenire dopo il 2026”.

Simone Marinelli della di Fiom-Cgil, in audizione in commissione Attività produttive alla Camera, nell’ambito dell’esame del Ddl space economy, ha acceso i riflettori sulle questioni più scottanti del settore space italiano.

Importanza del quadro europeo

Sulla stessa lunghezza d’onda si è espressa la Cisl: “Il disegno di legge rappresenta un’opportunità, ma la sua attuazione richiede una strategia che non solo valorizzi le eccellenze italiane, ma che trovi la sua sublimazione all’interno di un quadro europeo. La Cisl ritiene necessario dotarsi di un approccio integrato che metta al centro la formazione scolastica, la ricerca e l’innovazione valorizzando il ruolo delle partnership pubblico-privato e della collaborazione tra istituzioni europee, nazionali e regionali”.

Formazione e percorsi educativi

La formazione è la chiave per preparare le nuove generazioni. Le scuole e le università devono offrire percorsi educativi che rispondano alle esigenze di un settore ad alta intensità tecnologica. Mentre i lavoratori attuali è indispensabile istituire programmi di aggiornamento permanenti in collaborazione con Università, enti di ricerca e imprese coinvolgendo i fondi interprofessionali”, hanno aggiunto i rappresentanti della Cisl.

2 miliardi per la space economy

Tra le priorità del sindacato, c’è l’esigenza di “dare seguito a quanto già previsto dal Pnrr sugli 1,29 miliardi di euro per tecnologie satellitari” e all’investimento di 2 miliardi di euro “deliberato dal Comit per la space economy”. E, ancora, Cisl ha chiesto di “sostenere la creazione di un nuovo Next Generation Eu per l’innovazione tecnologica con risorse dedicate alla space econmy” e anche di “creare poli tecnologici regionali da ubicare prioritariamente nelle aree interne del Paese”.

Licenze pluriennali

“Accogliamo con favore la proposta di un piano nazionale, ma riteniamo che l’obbligo di autorizzazione per ogni singola autorizzazione spaziale rischia di rallentare le attività, soprattutto di pmi e startup. Una soluzione potrebbe essere l’introduzione di licenze pluriennali, come già avviene in altri Paesi. Questo potrebbe garantire maggiore agilità operativa”, hanno detto i rappresentanti di Uil. Inoltre, hanno precisato dalla Uil, “ci preoccupa la soglia di assicurazione obbligatoria fissata a 100 milioni di euro. Questa cifra è estremamente elevata e rischia di escludere molte imprese dal mercato”.

Attrarre giovani talenti

“Serve riqualificare il personale già occupato: noi abbiamo interi settori produttivi in sofferenza proprio per il passaggio connesso alla transizione – ha affermato Fiovo Bitti, dirigente confederale di Ugl -. Ma serve anche attrarre giovani talenti nel settore non solo grazie al ruolo che possono avere le università e i centri di ricerca, ma anche gli istituti tecnologici superiori. L’Italia ha tutte le caratteristiche per poter tornare ad evere un ruolo importante nel settore. La decisione, per esempio, di investire nella realizzazione dello spazioporto di Grottaglie, confermata qualche giorno fa con la firma dell’accordo di coesione con la Regione Puglia, è sicuramente una buona notizia”.

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