Tra i vari obiettivi e record raggiunti con Polaris Dawn, era incluso anche un concerto eseguito dallo spazio e da sei orchestre distribuite su tutto il pianeta.
Un’occasione, ha detto Sara Gillis in diretta dalla Crew Dragon con il suo violino, che simboleggia l’unità e la speranza, per focalizzarsi sulle potenzialità dei giovani di tutto il mondo e sulla loro capacità di reagire ai traumi e alle difficoltà. Jared Isaacman, l’ideatore della missione, ha sempre affiancato il suo progetto alla raccolta fondi per l’Ospedale St. Jude , in Tennessee, che si occupa della cura del cancro nei bambini e di ricerca scientifica.
Grazie al linguaggio universale della musica, al compimento dell’ambiziosa missione e proprio dallo spazio, ha voluto lanciare un messaggio per ispirare le nuove generazioni a guardare verso le stelle. ‘Non solo per sognare, ma per lottare e perseverare, e ottenere così ciò che sembra impossibile’ come è scritto sul sito della missione. Le donazioni questa volta non erano dirette solo all’ospedale, ma anche a El Sistema, un programma di educazione musicale per i bambini.
All’indomani della prima attività extraveicolare compiuta da privati cittadini, sul profilo X di Polaris Dawn è apparso un messaggio curioso: ‘Collegamento confermato. Restate sintonizzati’. Poi un conto alla rovescia, dove note e strumenti musicali si univano al cielo stellato. E alla fine la sorpresa: un video di 4 minuti e mezzo in cui il tema di Rey di ‘Guerre Stellari’ veniva eseguito combinando strumenti di quattro continenti e un violino dallo spazio. Un suggestivo prodigio di sincronizzazione utile anche per testare i satelliti Starlink.
L’Italia ha contribuito alla missione attraverso il centro di Malindi.
L’equipaggio della missione è rientrato ieri sulla Terra con un ammaraggio nel Golfo del Messico.