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Esa Strategy 2040: via libera al piano per l’autonomia spaziale dell’Europa



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Il Consiglio dell’Agenzia europea ha messo a punto il documento con i cinque obiettivi per i prossimi 15 anni in cui l’accesso indipendente allo Spazio è cruciale in un quadro geopolitico cambiato. Un testo fondamentale in preparazione della Conferenza ministeriale di novembre

Pubblicato il 21 mar 2025



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Conquistare l’autonomia spaziale nei prossimi 15 anni è fondamentale per l’Europa. È questo il principale obiettivo del piano strategico messo a punto dal Consiglio dell’Esa in quadro geopolitico internazionale profondamente cambiato negli ultimi mesi e anni.

Il piano “Esa Strategy 2040” getterà le basi del programma della prossima conferenza ministeriale dell’Agenzia spaziale europea, prevista per novembre, quando gli Stati membri approveranno e finanzieranno programmi ad hoc per i prossimi tre anni.

Visione a lungo termine

L’adozione della Strategy 2040 “è stato un passo molto importante perché fornisce una visione e una strategia stabile e a lungo termine per l’Agenzia spaziale europea per i decenni a venire”, ha detto il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, presentando il documento

Cinque gli obiettivi

Sono cinque gli obiettivi previsti dall’Esa Strategy 2040. Primo: proteggere la Terra e il clima. Secondo: esplorare e scoprire l’Universo. Terzo: rafforzare l’autonomia e la resilienza europea. Quarto: promuovere la crescita e la competitività della space economy. Quinto: ispirare l’Europa a unirsi per essere più forte.

Questi cinque target dimostrano il ruolo importante di ciò che accade in orbita e le sue ricadute per la vita dei cittadini del Vecchio continente.

Il piano “Esa Strategy 2040” fa seguito all’Agenda 2025, presentata dal direttore generale Josef Aschbacher nel suo primo giorno di mandato. Il numero uno dell’Esa ribadisce che questa strategia sia “un documento vivo” che continui ad adattarsi alle esigenze dell’Agenzia spaziale europea e dei suoi Stati membri.

Indipendenza dell’Europa

Alla luce degli scenari internazionali, il punto nunero tre del piano “Esa Strategy 2040” è quello su cui si focalizza la maggiore attenzione.

L’Agenzia spiega che sviluppando comunicazioni avanzate e le migliori soluzioni europee per l’osservazione della Terra e la navigazione satellitare, “l’Esa assicura la futura indipendenza dell’Europa in un panorama geopolitico in continua evoluzione”.

L’autonomia è forza

“Un’Agenzia spaziale europea forte contribuisce a garantire che tutte le esigenze attuali e future di accesso allo Spazio dell’Europa siano soddisfatte dalle nostre capacità”, sottolinea il documento.

Con un indiretto riferimento alla leadership americana, l’Esa evidenzia che “il nostro obiettivo è ridurre al minimo assoluto la dipendenza da mezzi di trasporto non europei. Dobbiamo avere un accesso indipendente allo Spazio alle nostre condizioni, quando e dove vogliamo. Uno dei modi in cui stiamo affrontando questa sfida è lo sviluppo di sistemi avanzati di trasporto spaziale riutilizzabili. Il nostro futuro dipende da questa autonomia”.

Più connessi e più protetti

L’Agenzia spaziale punta, entro il 2040, a rafforzare le capacità europee di connettività, navigazione e telerilevamento sviluppando sistemi innovativi e sfruttando la rivoluzione quantistica. “L’uso della tecnologia quantistica rende la nostra navigazione, la comunicazione e la sicurezza più precise e più indipendenti”, spiega il piano.

Ma cosa significa questo in pratica? Vuol dire che, con una migliore tecnologia satellitare, migliorerà la produttività agricola, consentendo una maggiore sicurezza alimentare. Inoltre, renderà i viaggi più sicuri e più veloci, migliorando il flusso del traffico e trasformando la pianificazione stradale e il trasporto delle merci.

Soccorsi e lotta alle calamità

Così come l’Esa insieme all’Ue sta accrescendo la prontezza d’intervento in caso di calamità, facendo progredire l’osservazione della Terra, le telecomunicazioni sicure e i sistemi di navigazione per prevedere meglio le calamità naturali come le inondazioni o gli incendi.

Le capacità di allerta precoce renderanno più facile per le autorità gestire i disastri, riducendo l’impatto sulle comunità e salvando vite umane.

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