È stato lanciato nella notte con successo, dopo alcuni rinvii, il secondo satellite Cosmo-SkyMed (COnstellation of Satellites for the Mediterranean basin Observation) di seconda generazione e a portarlo in orbita eliosincrona polare ci ha pensato un vettore Falcon 9 di SpaceX partito alle ore 00:11 di oggi (ora Europa Centrale) dalla base di Cape Canaveral, nello stato americano della Florida. Il satellite si è separato un’ora dopo il lancio e nei 15 minuti successivi il suo controllo è stato acquisito, come previsto, dal Centro Spaziale di Telespazio nel Fucino.
“Il lancio del nuovo satellite della seconda generazione della costellazione di Cosmo-SkyMed dimostra tutta l’ambizione italiana nel campo dell’Osservazione della Terra e la nostra straordinaria competenza nei payload radar (Sar)”, ha detto Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale con delega allo Spazio. “Una competenza fatta di grandi capacità industriali (quali Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio) ma anche dal contributo di numerose Pmi nazionali e un ecosistema di soggetti pubblici e privati estremamente dinamico e competitivo. Grazie alle due generazioni di satelliti Cosmo-SkyMed riusciamo a migliorare la qualità delle informazioni critiche e rendere più veloce la trasmissione dei dati. I 5 satelliti in orbita, dal 2008 a oggi hanno acquisito 2 milioni di immagini, monitorando 7 miliardi di chilometri quadrati, circa 14 volte l’intera area del pianeta, riusciamo inoltre a sviluppare un numero maggiore di applicazioni in aree strategiche quali i cambiamenti climatici, l’agricoltura di precisione, il controllo delle infrastrutture critiche, la gestione delle emergenze (incendi, terremoti, inondazioni), la sicurezza marittima e il controllo delle coste e grazie a Telespazio e Asi i dati Cosmo-SkyMed sono commercializzati in tutto il mondo”.
“Uno dei punti di forza del settore spaziale e aerospaziale del nostro Paese è la completezza della sua filiera industriale e della ricerca”, ha dichiarato Maria Cristina Messa, ministro dell’Università e della Ricerca. “Questa autonomia strategica ha permesso di sviluppare, negli anni, capacità ed expertise di forte competitività internazionale e proprio in questo contesto è stata concepito e realizzato Cosmo-SkyMed. Grazie ai satelliti di seconda generazione avremo una qualità dei dati ottenuti ancora migliore e la possibilità, per esempio, di continuare a studiare, con precisione e puntualità sempre maggiori, i trend dei processi naturali e antropici che la comunità scientifica italiana e internazionale stanno monitorando da più di un decennio proprio attraverso questa costellazione. Dovendo affrontare transizioni ecologiche e cambiamenti climatici, agire su questo fronte e investire nella ricerca puo’ rivelarsi determinante”.
E il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, scrive su Facebook che “Cosmo-SkyMed dà vanto e orgoglio alla nostra industria spaziale, a Leonardo, alle joint ventures Thales Alenia Space e Telespazio, al contributo fondamentale di tante piccole e medie imprese specializzate. La costellazione serve, tra le altre cose, a prevedere frane e alluvioni, a coordinare i soccorsi in caso di terremoti o incendi e monitorare le aree di crisi”.
“Il successo di questo lancio rappresenta un momento cruciale per l’intera costellazione Cosmo-SkyMed di seconda generazione che garantirà un vero e proprio salto in termini di tecnologia e prestazioni, consolidando a livello mondiale la leadership di Thales Alenia Space nelle infrastrutture spaziali di Osservazione radar della Terra. Cosmo-SkyMed è una storia di successo industriale nonché la dimostrazione della nostra grande capacità di operare attraverso una collaborazione con i diversi attori del comparto spaziale, come l’Agenzia Spaziale Italiana e il Ministro della Difesa” ha commentato Massimo Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia.
“Siamo orgogliosi come Gruppo Leonardo e come Telespazio – ha dichiarato Luigi Pasquali, coordinatore delle Attività spaziali di Leonardo e amministratore delegato di Telespazio – di essere tra gli artefici dello sviluppo e dell’affermazione della più evoluta costellazione satellitare radar al mondo. Cosmo-SkyMed, con le sue capacità operative fortemente innovative, contribuisce fin dal 2007 al monitoraggio continuo della superficie terrestre, ai bisogni relativi alla sicurezza e alla gestione degli eventi naturali fornendo un contributo di primaria importanza ai suoi utenti sia civili che della Difesa”.
Il lancio di questo satellite permette di aggiornare e potenziare l’operatività del sistema Cosmo-SkyMed messo in orbita tra il 2007 e il 2010 composto da 4 unità e il cui rinnovo è iniziato nel 2019 con il primo satellite di seconda generazione. I punti di forza del nuovo satellite sono i radar ad apertura sintetica (Sar) che permettono di acquisire immagini ad altissima risoluzione (Vhr) operanti in banda X di ogni punto della crosta terrestre e con qualsiasi condizione meteorologica e di luce. I satelliti Cosmo-SkyMed hanno inoltre tempi di risposta rapidi che completano un quadro di prestazioni tutt’ora ineguagliato da qualsiasi altro sistema spaziale di osservazione della Terra. Le unità di seconda generazione offrono inoltre una maggiore flessibilità operativa, un volume più alto di immagini multi-polarizzate (520 al giorno) a risoluzione ancora più elevata (Uhr), una superiore velocità di trasmissione dei dati e una capacità di elaborazione delle immagini stessa raddoppiata.
I satelliti Cosmo-SkyMed sono assemblati presso la Thales Alenia Space di Roma e possono adempiere a scopi civili o militari. Nel primo caso se ne occupa l’Ugs di Matera, nel secondo la Difesa italiana, distaccata a Pratica di Mare (provincia di Roma), o i dipartimenti analoghi dei paesi partner. Il sistema di osservazione italiano negli anni ha acquisito 2 milioni di immagini e monitorato complessivamente 7 miliardi di km quadrati, pari a 14 volte la superficie del nostro Pianeta, per diversi utilizzi: clima, gestione sostenibile delle risorse, beni culturali, controllo infrastrutture critiche, sicurezza marittima e gestione emergenze. Il progetto Cosmo-SkyMed è stato finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) con fondi assegnati dal Minitero dell’Università e della Ricerca e dal Ministero della Difesa. Responsabile del progetto e capofila del raggruppamento di imprese è Thales Alenia Space (Thales 67%, Leonardo 33%).
Quest’ultima si è occupata, oltre che della progettazione e dello sviluppo dei satelliti, anche dei servizi operativi, logistici e a Terra. Leonardo ha fornito vari componenti quali i sensori di assetto stellare per l’orientamento del satellite, i pannelli fotovoltaici e gli equipaggiamenti per la gestione della potenza elettrica. Telespazio (anch’essa società partecipata da Thales al 67% e Leonardo 33%) si è occupata invece della fase di lancio del satellite e della sua messa in orbita dal proprio centro spaziale che si trova al centro della piana del Fucino, nel comune di Ortucchio (provincia de l’Aquila). Alla commercializzazione dei dati raccolti dai satelliti Cosmo-SkyMed provvede invece e-Geos, joint-venture tra Telespazio (80%) e Asi (20%). Al progetto hanno contribuito inoltre numerose piccole e medie imprese che dimostrano ancora una volta l’elevata specializzazione e competitività del sistema industriale italiano nel campo aerospaziale.