BANDA LARGA SATELLITARE

Amazon punta al lancio dei primi Kuiper nel 2024

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La società affila le armi per la competizione con SpaceX di Elon Musk. La produzione di massa dei satelliti entro fine 2023. Oltre 3.000 i satelliti che il gigante tecnologico prevede di mettere in orbita terrestre bassa nei prossimi anni

Pubblicato il 16 Mar 2023

Nicola Desiderio

Dave Limp

Amazon è pronta con il suo progetto Kuiper e, nel corso di una conferenza stampa tenutasi il 14 marzo a Washington, ha rivelato alcuni dettagli tecnici e commerciali relativi alla propria banda ultralarga satellitare in orbita bassa che diventerà operativa già dalla prima metà del 2024 con l’obiettivo dichiarato di fare concorrenza alla rete Starlink di SpaceX.

Un progetto da 10 miliardi

Il progetto, è stato presentato dal senior vice president della divisione di Amazon dedicata ai device, Dave Limp (nella foto), il quale ha affermato che l’investimento è di oltre 10 miliardi di dollari e che “senza dubbio condurremo i primi beta test con i clienti commerciali nel 2024”, anno in cui andranno in orbita i primi satelliti definitivi mentre i primi due sperimentali saranno già in volo entro la fine dell’anno grazie al Vulcan Vc2s Centaur, il vettore della United Launch Alliance (Ula) che celebrerà il proprio debutto proprio in quell’occasione.

Da 3 a 5 satelliti al giorno

Come è noto, Amazon si è già assicurata 93 lanci con tre vettori diversi – Ula, Ariane Space e Blue Origin della stessa Amazon – e produrrà da sola i propri satelliti al ritmo di 3-5 unità al giorno, necessario a metterne in orbita almeno la metà entro il luglio del 2026, condizione fissata dalla Federal Communications Commission (Fcc) per non far decadere la concessione i cui termini definitivi sono stati pubblicati proprio un mese fa aggiungendo, a quelli già formulati nel 2020, quelli relativi al contenimento dei detriti spaziali.

Il processore Prometheus

Ogni satellite di Kuiper sarà in grado di gestire 1 Terabit/secondo e migliaia di utenti grazie a Prometheus, un nuovo processore sviluppato da Amazon stessa ad un costo che Limp ha quantificato in “un decimo di quello di altri processori presenti sul mercato”. Il manager americano ha anche mostrato in anteprima veste, caratteristiche di base e costi dei terminali che saranno messi a disposizione e, presumibilmente, Amazon metterà in catalogo tra i tanti device che già commercializza e distribuisce con tutta la potenza della propria organizzazione di e-commerce.

Tre terminali in catalogo

Il terminale standard avrà un’antenna quadrata, la cui forma ricorda un tavolino da giardino, da 11 pollici di diagonale, assicurerà una larghezza di banda pari a 400 Mbit/secondo e avrà un costo industriale inferiore ai 400 dollari, ma l’offerta più conveniente riguarderà il terminale con antenna da 7 pollici dal peso di meno di mezzo chilogrammo. Limp non ha rivelato il prezzo, ma ha fatto capire che sarà estremamente competitivo verso i 599 dollari richiesti attualmente da Starlink. Il terzo modello potrà avere un antenna da 19 o 30 pollici e assicurerà una velocità di oltre 1 Gigabit/secondo, abbastanza per scaricare un intero film in circa 30 secondi.

L’integrazione è la chiave

Il suo target di clienti sarà composto da aziende, enti governativi e altre applicazioni per telecomunicazioni. Per la propria rete satellitare Amazon potrà contare anche sul vantaggio di avere in casa Aws (Amazon Web Services), uno dei cloud più grandi e potenti al mondo, utile non solo per gestire la rete, ma anche per offrire una piattaforma Iot che, grazie ad Alexa, raggiunge già milioni di dispositivi e di veicoli distribuendo servizi con il marchio Prime. Questo spiegherebbe perché altri se non Limp abbia presentato il progetto e che l’integrazione tra satelliti, dispositivi e i servizi di Amazon rappresenti la chiave competitiva di Kuiper e uno degli obiettivi di Jeff Bezos.

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