L'INTERVISTA

Aerospazio Emilia-Romagna, Colla: “Puntiamo al raddoppio del fatturato in 5 anni”

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L’assessore regionale allo Sviluppo economico svela la roadmap: “Lavoriamo alla creazione di un ecosistema facendo leva sulle partnership pubblico-privato e sul contributo dell’università. Potenziale enorme, investiremo sulle filiere verticali”. A Bologna il 28 giugno un evento dedicato a fare il punto della situazione

Pubblicato il 20 Giu 2022

Vincenzo Colla, assessore regionale allo sviluppo economico, green economy, lavoro, formazione, XI legislatura

“Puntiamo a raddoppiare nei prossimi 5 anni il giro d’affari dell’aerospazio in Emilia-Romagna”: è quanto annuncia a Spaeconomy360, Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione della Regione in vista dell’evento in programma il prossimo 28 giugno a Bologna (CLICCA QUI PER L’AGENDA E L’ISCRIZIONE) dedicato a fare il punto sulle opportunità legate alla space economy a livello regionale ma anche sugli investimenti nazionali e internazionali. Evento che oltre all’assessore vedrà presenti Gianluca Dettori, Chairman and Partner Primo Ventures e Leda Bologni, Scaleup infrastrutture di ricerca Art-Er.

Assessore Colla, qual è la roadmap?

Abbiamo istituito un Forum strategico sull’aerospazio a maggio dello scorso anno. Abbiamo un patrimonio di tanti soggetti imprenditoriali che operavano nel settore delle aerospazio ma non c’era un’identità regionale. Il Forum – frutto anche di un accordo con l’Aeronautica militare e il Ministero della Difesa – mira proprio a raggruppare tutti i player in chiave di ecosistema perché pensiamo che l’aerospazio sia un settore strategico dell’innovazione.

Su quali iniziative puntate?

Ci siamo dati dei filoni di intervento: la novità strategica è che mentre prima l’aerospazio era totalmente di destinazione militare oggi c’è una forte componente commerciale e produttiva. E siamo convinti che si possa fare ricerca nel campo spaziale su tutta una serie di filiere: da quella alimentare a quella dei materiali innovativi, dalla farmaceutica alla mobilità. Stiamo costituendo un gruppo di grandi imprese che annunceremo a breve disponibili ad avviare progetti specifici di ricerca e sviluppo. Nel campo della mobilità, per farle un esempio, faremo leva sul tecnopolo di Forlì: è evidente il collegamento fra ingegneria e aerospazio. Altra grande sfida sarà quella delle applicazioni digitali: in Emilia-Romagna c’è il principale centro europeo di controllo meteo presso il tecnopolo di Bologna dove è localizzato il più grande supercomputer europeo. E vogliamo anche costruire l’ecosistema in alleanza con altre regioni e i ministeri.

Utilizzerete i fondi Pnrr?

Senza dubbio e metteremo in campo anche risorse regionali indirizzate su specifiche filiere. E puntiamo anche a rafforzare iniziative sul fronte della formazione e delle competenze e ci stiamo strutturando in questa direzione. Peraltro i fondi messi a disposizione dal governo nell’ambito space economy vanno a convergere con quelli per le transazioni digitale ed ecologica, si pensi alla grande sfida della green economy che fa leva sull’Osservazione della Terra.

Fondi pubblici ma anche privati?

La partnership pubblico-privato è il nostro modello di riferimento per spingere le attività di ricerca, di prototipazione e brevettazione. Coinvolgeremo inoltre sempre di più le università impegnate già in progetti europei a partire da quelli di Horizon e quelli portati avanti dall’Agenzia spaziale italiana e da quella europea.

Quanto vale ad oggi la filiera dell’aerospace regionale?

Il fatturato è di circa 1,5 miliardi nel settore aerospazio ma si tratta di una stima prudente considerato che alcune società dell’aerospazio hanno dipendenti anche nell’automotive, due settori sempre più affini e in parte convergenti su una serie di progetti.

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