Italia e Usa collaboreranno sempre di più per il volo spaziale commerciale grazie al progetto dello spazioporto di Grottaglie. La conferma viene da Montreal dove è in corso la 41ma Assemblea Generale dell’Icao (International Civil Aviation Organization) e dove, per l’occasione, si sono incontrati il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma e l’acting administrator della Faa (Federal Aviation Administration), Billy Nolen (al centro della foto insieme a Di Palma).
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Protocollo del 2016 da attuare
Dall’incontro sono emersi la conferma e il rafforzamento del protocollo stipulato nel 2016 tra i due enti di aviazione civile che oggi rientra negli obiettivi nazionali di sviluppo delle attività suborbitali e spaziali, in coerenza con il programma europeo Higher Airspace Operations per le operazioni ad alta quota, e riveste un tema centrale nei piani di sviluppo del settore aeropaziale italiano e della space economy, ma anche della sostenibilità ambientale.
Il fulcro è lo spazioporto di Grottaglie
I due, accompagnati da una nutrita delegazione, hanno confermato che Enac e Faa vogliono dare piena applicazione al protocollo con l’istituzione di un comitato tecnico di coordinamento che avrà il compito di individuare i progetti di mutuo interesse che riguardino lo sviluppo del traporto orbitale e spaziale commerciale. Il primo e più importante è lo sfruttamento del Criptaliae Spaceport e fare in modo che i grandi operatori statunitensi ne facciano una delle loro basi già dai prossimi anni.
Progetti e quadri regolamentari
Pierluigi Di Palma ha illustrato e aggiornato il proprio collega d’Oltreoceano su come procede il progetto che riguarda l’impianto pugliese e si è detto soddisfatto sugli esiti dell’incontro. “Poter aggiornare l’amministrazione statunitense su un progetto così rilevante per il nostro Paese, come la definizione di un quadro regolamentare armonizzato con quello statunitense e la realizzazione a Grottaglie del primo spazioporto, è un passaggio che ci avvicina ulteriormente all’idea di sistema innovativo del comparto aerospaziale su cui si base l’attività dell’Enac.
Attrarre i grandi operatori Usa
Ci sono realtà come Virgin Galactic, Virgin Orbit, Blue Origin e Sierra Space – ha continuato il presidente dell’Enac – che hanno già iniziato a investire sul futuro dei voli spaziali e suborbitali commerciali e che potrebbero presto operare anche in Italia grazie all’impegno corale di tutto l’ecosistema degli stakeholder nazionali promosso e supportato dall’Enac. Ci auguriamo che anche aziende europee e start-up siano coinvolte da questa idea di futuro che è già nel nostro presente”.