Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista Global Science
La presenza commerciale europea in orbita bassa si fa sempre più vicina. E un passo importante arriva con la firma di un memorandum d’intesa tra Esa, Airbus e Voyager Space per la futura stazione spaziale commerciale Starlab.
L’accordo, siglato nel contesto dello Space Summit dell’Esa a Siviglia, sancisce l’intenzione delle parti di promuovere lo sviluppo scientifico e tecnologico della futura Iss commerciale europea. Oltre all’accesso a Starlab, il memorandum prevede anche il contributo a progetti di ricerca sulle prime missioni commerciali. La firma è avvenuta tra il Direttore Generale dell’Esa Josef Aschbacher, il Presidente di Voyager Space Matthew Kuta e il Responsabile dei sistemi spaziali di Airbus Jean-Marc Nasr.
Al momento, il 2030 è la data limite in cui la Nasa e le agenzie partner si sono impegnate a mantenere in funzione la Stazione Spaziale internazionale. Dopo questa data, si punta a una transizione verso la privatizzazione della casa orbitante, un piano comunque non privo di incognite. Nel post Iss, la Nasa prevede di acquistare servizi da privati invece di gestire direttamente nuovi programmi. Il progetto Starlab nasce proprio in questo contesto: tramite Nanoracks, nel 2021 Voyager Space si è aggiudicata un contratto da 160 milioni di dollari dalla Nasa per lo sviluppo di Starlab. Nell’agosto 2023 è entrata nel progetto anche Airbus, compagnia statunitense con diversi stabilimenti in Europa, in particolare in Germania. Il che permetterà di offrire diversi servizi all’Esa, che a sua volta punta a garantire ritorni industriali in Europa.
L’accordo siglato allo Space Summit va in questa direzione: «L’Esa apprezza l’iniziativa dell’industria per la stazione spaziale commerciale Starlab e il potenziale che la sua forte impronta europea racchiude», ha commentato il Direttore Generale dell’Esa Josef Aschbacher.
Starlab si inserisce dunque tra le sfide discusse a Siviglia rispetto al futuro spazio europeo, e che ruotano attorno a tre pilastri: sostenibilità, accesso allo spazio e autonomia dell’esplorazione spaziale.