LA MISSIONE

SpaceX, decolla Polaris Down: coinvolta la base italiana a Malindi



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C’è un po’ del nostro Paese nel primo volo privato con un equipaggio civile partito dal Kennedy Space Center. Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana: “Il centro in Kenya nella rete di stazioni di Terra, distribuite su tutto il globo, che daranno supporto alla capsula Dragon”

Pubblicato il 11 set 2024



starlink – musk – SpaceX 2

Lanciata Polaris Dawn, la prima missione privata a prevedere una passeggiata spaziale condotta da semplici cittadini e non da astronauti professionisti. Il lancio è avvenuto dalla piattaforma 39A del Kennedy Space Center in Florida con un razzo Falcon 9. A bordo della navetta Crew Dragon di SpaceX il miliardario Jared Isaacman, finanziatore del programma Polaris, nel ruolo di comandante, insieme al pilota Scott Poteet e alle specialiste di missione Sarah Gillis e Anna Menon.

Italia protagonista

“Buon viaggio Polaris Dawn – commenta il presidente dell’Agenzia spaziale Italiana (Asi), Teodoro Valente -, missione che segnerà un passo in avanti nella esplorazione planetaria”. Tra le grandi manovre che attenderanno la navetta ci sarà a supporto anche la base spaziale equatoriale Luigi Broglio dell’Asi a Malindi, in Kenya: “La nostra base – aggiunge Valente – è sempre più al centro di importanti attività di portata internazionale: dal potenziamento dei sistemi di osservazione della Terra al controllo e tracciamento di tante missioni destinate all’orbita bassa. Per questo importante programma, come già avvenuto in altre circostanze, SpaceX ha inserito il centro dell’Asi tra le reti di stazioni di Terra, distribuite su tutto il globo, per fornire il supporto necessario alla capsula Dragon e alla missione nelle sue molteplici sperimentazioni, che includeranno la prima passeggiata extraveicolare privata di un equipaggio a circa 700 km di altitudine, ben al di sopra della distanza tra la Stazione spaziale internazionale e la superficie della Terra”.

Prima passeggiata privata in orbita

“L’impegno di questi mesi dei nostri tecnici a Malindi – continua il numero uno dell’Asi – è stato profuso nella conduzione dei test di telemetria, tracciamento e controllo che contribuiranno a garantire la massima efficienza durante i cinque giorni di missione: dal viaggio completo del vettore in andata e ritorno dall’orbita nominale passando per il supporto nelle critiche fasi della passeggiata, la prima privata nella storia dello Spazio”.

5 giorni di missione

La missione ha una durata prevista di cinque giorni, durante i quali la navetta si spingerà fino a un’altitudine di 1.400 chilometri, battendo il record di 1.369 chilometri stabilito dalla missione Gemini 11 nel 1966. La Crew Dragon raggiungerà inizialmente un’orbita di circa 1.200 chilometri, seguendo una traiettoria scelta per minimizzare il rischio di impatto con micrometeoroidi e detriti orbitali. Pochi minuti dopo il lancio, il booster del razzo si sgancerà per atterrare sulla nave drone “A Shortfall of Gravitas”, situata a Nord-Est del sito di lancio. Dopo l’inserimento in orbita, l’equipaggio eseguirà i controlli necessari e alzerà poi la sua quota a 1.400 chilometri, dove rimarrà per circa 10 ore, il tempo necessario per raccogliere importanti dati scientifici. Infine, il veicolo di SpaceX si abbasserà su un’orbita di 700 chilometri per il resto della missione, ed è a questa quota che verrà effettuata anche l’attività extraveicolare.

Nuove tute

I quattro membri dell’equipaggio indossano le nuove tute per le attività extra-veicolari progettate dalla compagnia di Elon Musk, che potrebbero essere utilizzate anche per le future missioni, e saranno i primi a testare nello spazio le comunicazioni laser di Starlink, la costellazione satellitare di SpaceX per l’Internet globale, per ottenere informazioni utili ai sistemi di comunicazione necessari per i prossimi viaggi sulla Luna e su Marte.

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