L’INTERVENTO

Space Ue, Aschbacher: “L’Europa dovrà essere più ambiziosa”



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Il presidente dell’Agenzia spaziale europea che quest’anno celebra i 50 anni dalla fondazione: “7,7 miliardi di budged per il 2025, ma il contributo ai programmi pubblici è ancora relativamente modesto. Si investe solo lo 0,06% del Pil”. Si punta a rafforzare la partnership con la Ue, attraverso il coordinamento con il nuovo commissario per la Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius. Attesa la strategia al 2040

Pubblicato il 10 gen 2025



Space Economy, Italia, Europa2

Il budget dell’Esa sarà di 7,7 miliardi di euro per il 2025. Con questi fondi, l’Europa dello Spazio punta a rafforzare la sua autonomia e la sua competitività. Lo ha spiegato il direttore generale dell’Agenzia spaziale europea, Josef Aschbacher, in occasione della tradizionale conferenza stampa di inizio anno. (clicca qui per vedere il video)

Mezzo secolo

“Abbiamo grandi trasformazioni in atto – ha detto Aschbacher – e quest’anno celebriamo anche i 50 anni dell’Esa. Penso che l’Europa debba espandere le proprie ambizioni, il suo contributo ai programmi spaziali pubblici è ancora relativamente modesto: investe solo lo 0,06% del Pil, contro lo 0,26% degli Stati Uniti, lo 0,17% della Russia e lo 0,08% della Cina”.

Nasa, Jaxa e Isro

Uno degli obiettivi chiave del 2025 sarà infatti rinforzare la partnership con l’Unione europea, coordinandosi con il nuovo commissario per la Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius, ma anche con agenzie nazionali come la Nasa, la Jaxa giapponese e la Isro Indiana. Nel corso dell’anno, inoltre, verrà rilasciata la nuova strategia Esa per il periodo fino al 2040.

“L’Europa ha bisogno di recuperare il divario con gli altri attori e di investire di più – ha aggiunto Aschbacher – ma c’è un riconoscimento generale che lo spazio sia un settore strategico e fondamentale”.

Nuovi lanci nel 2025

Il calendario 2025 è già fitto di appuntamenti (scarica qui il programma dettagliato delle attività dell’Esa). A partire dal lancio previsto di 6 nuovi satelliti per l’osservazione della Terra, tra cui 4 Sentinel del programma Copernicus, gestito da Esa e Commissione europea, e i primi componenti della costellazione italiana Iride.

Proseguono poi altre missioni per la difesa planetaria, come la rete di osservatori del FlyEye Telescope per la sorveglianza degli asteroidi potenzialmente pericolosi, uno dei quali verrà costruito in Sicilia. E poi Ramses, che nel 2029 dovrà seguire il passaggio ravvicinato alla Terra dell’asteroide 99942 Apophis e in attesa della conferma definitiva, ed Hera, che nel 2025 effettuerà il flyby previsto con Marte prima di raggiungere nel 2026 il sistema di asteroidi binari Didymos colpito dalla missione Dart della Nasa.

Zero detriti

Il direttore dell’Esa ricorda anche l’impegno nella Carta Zero Detriti, l’iniziativa a livello mondiale per ridurre la presenza di detriti nello spazio, che è stata firmata già da più di 140 aziende e 18 paesi, e alla cui discussione sta partecipando anche SpaceX di Elon Musk.

Tra le missioni di esplorazione spaziale prosegue quella di BepiColombo, che ha appena effettuato il suo ultimo passaggio ravvicinato con Mercurio e che si inserirà definitivamente nella sua orbita alla fine del 2026, e quella del telescopio spaziale Euclid, che sta realizzando una grande mappa dell’universo in 3D.

Missione Axiom 4

È previsto poi, per il terzo trimestre dell’anno, il lancio della missione privata Axiom-4 verso la Stazione spaziale internazionale e di Smile, dedicata allo studio del vento solare.

Nell’ottica del rafforzamento dell’autonomia europea, a fine 2025 dovrebbe compiere il suo primo volo il razzo Ariane 6, il nuovo lanciatore europeo, allestito nella variante 64, dotato di 4 booster a propellente solido. E proseguono i test per Prometheus, un motore alimentato a metano liquido e riutilizzabile, e per Themis, il prototipo di razzo a basso costo sul quale sarà montato Prometheus.

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