La Cina ha mandato in orbita un nuovo satellite sperimentale per l’osservazione della Terra. Lo ha lanciato a bordo di un razzo vettore Long March 11 dal cosmodromo di Jiuquan, nella provincia nord-occidentale del Gansu, nel deserto dei Gobi.
L’operazione è perfettamente riuscita, come ha annunciato la China Aerospace Science and Technology Corporation (Casc): il satellite Shiyan-19 è infatti entrato nell’orbita pianificata. Quessto lancio segna la 467esima missione effettuata con i razzi della serie Long March.
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Gli obiettivi della missione
Nessun dettaglio riguardante il satellite è stato invece fornito dal Casc né dai media statali cinesi. L’Agenzia Nuova Cina, (nota anche come Xinhua) ha comunicato soltanto che il “satellite sperimentale sarà utilizzato principalmente per indagini sulle risorse terrestri, pianificazione urbana, prevenzione e mitigazione dei disastri e altre missioni”.
Piccolo, leggero e a basso costo
Questo satellite è stato sviluppato dallo Shanghai Institute of Satellite Engineering della Shanghai Academy of Spaceflight Technology (Sast). Con quest’ultima che si è limitata a spiegare che questa missione utilizza una piattaforma di lancio per satelliti miniaturizzati, leggeri e a basso costo.
La flotta Shiyan
La costellazione ribattezzata Shiyan è intesa come una serie di satelliti di prova, con il primo lanciato eseguito nel 2004. I numeri dei satelliti Shiyan sono spesso non sequenziali e inviati in differenti orbite. A essi vi hanno finora lavorato la China Academy of Space Technology (Cast), la Chinese Academy of Sciences (Cas), l’Harbin Institute of Technology (Hit) and la Sast. Dal canto suo, il China Aerospace Studies Institute riferisce che i satelliti della serie Shiyan sono soltanto una prima tappa nel più ampio e lungo processo di sviluppo di sistemi spaziali di Pechino.