Il conto alla rovescia a Cape Canaveral continua. La Nasa conferma che la seconda finestra di lancio della missione lunare Artemis 1 è fissata per sabato 3 settembre alle 20.17 (ora italiana), dopo che il primo tentativo di lancio è stato sospeso il 29 agosto e rinviato a causa di un problema a un motore del razzo Space Launch System (Sls).
Mentre il countdown non si ferma al Kennedy Space Center in Florida, l’agenzia spaziale americana ha reso note le 13 regioni sulle quale gli astronauti potrebbero camminare di nuovo sul suolo lunare nella missione Artemis 3, prevista a fine 2025, mezzo secolo dopo l’ultimo allunaggio dell’Apollo 17 nel 1972. Dalla Nasa hanno spiegato che le 13 regioni sono tutte al Polo Sud Lunare.
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Artemis 1 test cruciale per le prossime missioni
Il volo di Artemis 1 sarà un test cruciale per le missioni Artemis 2 (prevista per il 2024, sarà un volo con equipaggio che orbiterà intorno alla Luna ma senza atterrare sulla sua superficie) e Artemis 3 con la quale la Nasa e il governo americano intendono andare alla fine del 2025 alla riconquista della Luna per colonizzarla e utilizzarla come base di lancio per esplorazioni nello Spazio profondo, con il grande obiettivo di portare gli astronauti su Marte. In questa cornice si inserisce la realizzazione del Lunar Gateway, una stazione spaziale in fase di sviluppo che sarà dispiegata in orbita lunare e che è destinata a fungere da centro di comunicazione a energia solare, laboratorio scientifico, modulo abitativo a breve termine e area di contenimento per rover e altri robot.
“Un passo verso futuri soggiorni a lungo termine sulla Luna”
Faustini Rim A, Peak Near Shackleton, Connecting Ridge, Connecting Ridge Extension, de Gerlache Rim 1, de Gerlache Rim 2, de Gerlache-Kocher Massif, Haworth, Malapert Massif, Leibnitz Beta Plateau, Nobile Rim 1, Nobile Rim 2, Amundsen Rim: eccoli i 13 nomi delle possibili regioni tutte al Polo Sud lunare. Si tratta di siti aventi una durata della luminosità di 6,5 giorni, pari a quella della permanenza degli astronauti con la missione Artemis 3.
“Queste 13 regioni sono un passo da gigante verso il ritorno di astronauti sulla Luna dai tempi delle missioni Apollo”, ha spiegato Mark Kirasich, vice-capo della divisione della Nasa per il programma Artemis. Ma rispetto al passato sarà tutto differente: “Infatti gli astronauti si avventureranno in aree inesplorate per gettare le basi di strutture per futuri soggiorni a lungo termine”.
Alcune di queste regioni corrispondono, ha aggiunto Sarah Noble, della divisione di scienze planetarie della Nasa, “ad alcune delle parti più antiche della Luna e, insieme alle regioni permanentemente in ombra, offrono l’opportunità di conoscere la storia della Luna attraverso materiali lunari non studiati in precedenza”.