Gli Emirati Arabi Uniti scendono in campo per lo sviluppo di un modulo della Lunar Gateway Station della Nasa, insieme a Stati Uniti, Giappone, Canada e Unione europea, oltre all’invio del primo astronauta emiratino in orbita come parte del progetto. Il contributo degli Emirati al modulo Crew and Science Airlock della stazione Lunar Gateway mira a rafforzare la loro presenza globale nei settori della scienza e della tecnologia spaziale.
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Emirati protagonisti nello Spazio
Il presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, ha dichiarato, durante l’evento che si è tenuto al Qasr Al Watan di Abu Dhabi, che “la partecipazione degli Emirati a questo progetto internazionale riflette il nostro impegno a promuovere partenariati con il mondo che contribuiscano all’avanzamento della conoscenza e al progresso dell’umanità”. Gli ha fatto eco lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, vice presidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, nonché sovrano di Dubai: “Una missione importante ci attende in questo progetto che rappresenta un’iniziativa innovativa per il ritorno dell’uomo sulla Luna, atterrando sulla sua superficie e stabilendola come base per future missioni verso Marte. Il team emiratino, insieme ad altri team internazionali, è in grado di portare a termine questa missione e noi lo sosterremo fornendo tutte le risorse necessarie”.
Airlock: il portale della Lunar Gateway
Gli Emirati Arabi Uniti sono il quinto partner di questo progetto e saranno responsabili dello sviluppo dell’Airlock, un componente fondamentale per mantenere un ambiente sicuro per gli astronauti. Questa unità fungerà da portale della stazione, servendo come punto di ingresso e di uscita per le missioni degli astronauti che viaggiano verso la superficie lunare dalla Lunar Gateway Station.
Gli Eau si occuperanno anche della gestione e del funzionamento dell’Airlock della stazione. L’Airlock ha una lunghezza di 10 metri, una larghezza di 4 metri e un peso di 10 tonnellate.
Lancio previsto per il 2030
La stazione fungerà da laboratorio spaziale, consentendo una serie di esperimenti scientifici e tecnici, e avrà una durata minima di 15 anni. Il lancio dei primi elementi di Gateway è previsto per il 2025, mentre il lancio dell’Emirates Airlock è previsto per il 2030. Le fasi di sviluppo dell’Airlock comprenderanno cinque fasi principali: pianificazione, progettazione, processo di qualificazione, preparazione al volo e fase operativa.