La sonda Chang’e-6, decollata dal Centro di lancio spaziale di Wenchang sull’isola tropicale di Hainan, è atterrata come previsto nell’immenso bacino Polo Sud-Aitken, uno dei più grandi crateri da impatto conosciuti nel sistema solare. Lo riporta l’agenzia Nuova Cina, citando l’amministrazione spaziale cinese. La missione di 53 giorni, lanciata il 3 maggio, secondo l’agenzia di Stato dovrebbe consentire di prelevare i primi campioni dal lato estremo della Luna, un’area del satellite terrestre raramente esplorata.
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Raccolta di materiale lunare
La sonda è scesa dalla sua orbita a circa 200 chilometri dalla Luna per esplorarne la superficie alla ricerca di un sito di atterraggio, ha spiegato Huang Wu, funzionario della China Aerospace Science and Technology Corporation (Casc), all’emittente statale Cctv. La sonda cercherà di raccogliere materiale lunare e di condurre altri esperimenti nella sua zona di atterraggio. A tal fine, la sonda potrà utilizzare il suo trapano per recuperare campioni da sotto la superficie e il suo braccio robotico per afferrare materiale, in questo caso direttamente dalla superficie.
Programma spaziale cinese
La missione è la sesta del programma di esplorazione lunare Chang’e, che prende il nome da una dea lunare cinese. Il programma lunare è parte di una crescente rivalità con gli Stati Uniti – ancora leader nell’esplorazione spaziale – e altri paesi, tra cui Giappone e India. La Cina ha messo in orbita una propria stazione spaziale e vi invia regolarmente degli equipaggi.
Obiettivo 2030
L’emergente potenza globale mira a portare una persona sulla Luna prima del 2030, il che la renderebbe la seconda nazione dopo gli Stati Uniti a riuscirci. L’America sta progettando di far atterrare di nuovo gli astronauti sulla Luna – per la prima volta in più di 50 anni – anche se la Nasa ha spostato la data prevista al 2026.
Missione di studio
Nella missione attuale della Cina, il lander utilizzerà un braccio meccanico e un trapano per raccogliere fino a 2 chilogrammi di materiale superficiale e sotterraneo nell’arco di circa due giorni. Un ascensore in cima al lander porterà poi i campioni in un contenitore metallico sotto vuoto fino a un altro modulo in orbita intorno alla Luna.
Il contenitore sarà trasferito in una capsula di rientro che dovrebbe tornare sulla Terra nei deserti della regione cinese della Mongolia interna intorno al 25 giugno. Le missioni sul lato più lontano della Luna sono più difficili perché non è rivolto verso la Terra, e richiedono un satellite relè per mantenere le comunicazioni.