IL PROGETTO

Intelligenza artificiale chiave di volta per missioni spaziali più sicure



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Con il supporto del programma Discovery dell’Esa, un team di ricercatori di Airbus ha esplorato il modo in cui l’intelligenza artificiale può raccogliere e analizzare i dati a bordo del modulo Columbus della Stazione spaziale internazionale per migliorarne la prognosi e le capacità di rilevamento dei guasti

Pubblicato il 3 feb 2025



space economy – Spazio – razzo

Missioni spaziali più sicure con l’intelligenza artificiale. E maggiore domanda di sistemi autonomi in grado di operare indipendentemente dal controllo a terra e dalle interazioni con l’equipaggio.

Per raggiungere questi obiettivi, con il supporto del programma Discovery dell’Esa (Agenzia spaziale europea), un team di ricercatori di Airbus ha esplorato come l’AI possa raccogliere e analizzare i dati a bordo del modulo Columbus della Stazione spaziale internazionale (Iss) per migliorarne le capacità di prognosi e rilevamento dei guasti.

Il dimostratore del sistema di intelligenza artificiale sviluppato, Orbit-Star, monitora i dati di telemetria per rilevare e anticipare eventuali problemi all’interno di un sottosistema Columbus.

Informazioni preziose

“Utilizzando l’intelligenza artificiale possiamo migliorare le capacità attuali a bordo del modulo Columbus, aumentare la sensibilità e persino introdurre nuove capacità – afferma Luis Mansilla Garcia, AI System Engineer e responsabile Esa -. Oltre a testare i modelli di intelligenza artificiale, otteniamo informazioni preziose su come integrare questi nuovi modelli nel sistema Columbus esistente e su come comunicare con il Columbus Control Centre in Germania. Questa attività colma varie lacune di conoscenza”.

Questo sistema potrebbe garantire la sicurezza e il successo di missioni a lungo termine in ambienti sconosciuti, essendo in grado di adattarsi a nuove sfide con un aiuto minimo da parte degli operatori umani.

Missioni nello Spazio profondo

“Abbiamo bisogno di questa tecnologia spaziale per andare più in profondità Nello spazio, dove non c’è alcun collegamento con la Terra” spiega Christoph Haskamp, ​​esperto di intelligenza artificiale presso Airbus Defence and Space GmbH.

L’intelligenza artificiale può rivelarsi uno strumento prezioso per future applicazioni in orbita terrestre bassa (Leo), riducendo al minimo la necessità di supervisione umana e consentendo una risposta rapida ai cambiamenti esterni in un ambiente spaziale sempre più congestionato.

“L’orbita Leo diventerà più commerciale in uno scenario post-Iss, poiché ci sono già consorzi che sviluppano stazioni spaziali per questa orbita. Ci saranno missioni con equipaggio, e saranno commerciali – dice Temenushka Manthey, responsabile tecnico del dimostratore Orbit-Star di Airbus Defence and Space GmbH -. Se il sistema verrà dispiegato su Columbus, potrà funzionare come una piattaforma di prova per le missioni future”.

Il progetto Pineberry

Intanto, Kp Labs, in collaborazione con l’Esa, il Centro europeo per le operazioni spaziali (Esoc), il Centro europeo per la ricerca e la tecnologia spaziale (Estec) e il team MI2.AI dell’Università tecnologica di Varsavia, ha presentato il progetto Pineberry, che promette di migliorare la sicurezza e la trasparenza dei sistemi di intelligenza artificiale nelle missioni spaziali.

Questo progetto si concentra su due pilastri fondamentali: l’intelligenza artificiale spiegabile (e l’intelligenza artificiale sicura. Questi elementi sono essenziali per affrontare le sfide poste dalla crescente dipendenza dall’intelligenza artificiale nelle missioni spaziali.

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