Due nuovi satelliti Galileo sono stati mandati in orbita con successo a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX, decollato dal Kennedy Space Center (Florida). Questo lancio è stato possibile solo grazie alla società spaziale di Elon Musk, l’unica disponibile a livello commerciale sul mercato internazionale. Un lancio per mezzo del quale si è riusciti a completare il dispiegamento della costellazione Ue.
I due satelliti contribuiranno ad aumentare l’affidabilità del sistema, e quindi delle informazioni di posizionamento, a vantaggio degli utenti. Attualmente, quasi la metà della popolazione mondiale utilizza i servizi Galileo. Questo lancio espande la costellazione già in orbita in vista del raggiungimento della sua piena capacità operativa, con 24 satelliti operativi in slot nominali e satelliti di riserva in orbita. E “il rilascio dei satelliti Galileo continuerà nel 2025”, ha scritto in un posto su “X” Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno, annunciando il prossimo passo per ampliare la costellazione.
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Prossime fasi della missione
Nei prossimi giorni successivi, i team dell’Euspa (Agenzia dell’Ue per il programma spaziale) e la società tedesca SpaceOpal metteranno in funzione i sottosistemi e manovreranno i satelliti fino all’inizio della fase di deriva, che dovrebbe durare circa 4 settimane e si concluderà con le manovre di Drift Stop e Fine Positioning (Dsfp) per la loro allocazione finale in orbita. Una volta che le piattaforme satellitari Galileo saranno state attivate e verificate nella fase delle prime operazioni, la campagna di test in orbita valuterà le prestazioni dei carichi utili di navigazione dei satelliti.
Partnership europea
“Galileo sottolinea il potere della collaborazione con Commissione europea, Euspa ed Esa (l’Agenzia spaziale europea) che lavorano fianco a fianco – dice Rodrigo da Costa, direttore esecutivo dell’Euspa -. Galileo non è solo una questione di satelliti, è una testimonianza del nostro impegno comune per l’innovazione, la sicurezza e il progresso. Insieme, stiamo dando potere a miliardi di persone in tutto il mondo, consentendo una navigazione precisa e migliorando i trasporti”.
Satelliti cruciali per l’economia Ue
Da un decennio l’Ue rafforza costantemente la sua costellazione Galileo per garantire la continuità della sua attività economica. Tanti settori strategici, come l’agricoltura, l’energia, l’aviazione e la difesa, per citarne alcuni, dipendono dalla disponibilità di informazioni precise su posizionamento e tempistica. Il 10% del prodotto interno lordo annuo dell’Ue dipende dalla navigazione satellitare, e questa percentuale è destinata ad aumentare. Questo lancio avviene solo pochi giorni dopo l’inizio della trasmissione dei nuovi segnali del servizio pubblico regolamentato (Prs), con conseguente maggiore robustezza e flessibilità. Questo servizio di navigazione crittografato è progettato specificamente per gli utenti governativi autorizzati e le applicazioni sensibili.
La seconda generazione
Guardando al futuro, sono in produzione dodici satelliti della seconda generazione (G2G). Airbus Defence and Space e Thales Alenia Space stanno costruendo sei satelliti ciascuno, che insieme formeranno la prima flotta della seconda generazione. I satelliti, del peso di circa 2.000 kg e dotati di propulsione elettrica, raggiungeranno l’orbita operativa di Galileo (23.222 km di altitudine).
Lanci con Ariane 6
Il primo lancio di questi satelliti G2G è previsto nel 2026 con un lanciatore Ariane 6, dopo aver completato con successo il volo inaugurale nel 2024. La Commissione europea è in procinto di ordinare due lanci supplementari Ariane-6 nei prossimi mesi.
Infatti la Commissione europea e l’Agenzia dell’Unione europea per il Programma Spaziale (Euspa) hanno assegnato ad Arianespace il lancio di quattro nuovi satelliti della costellazione Galileo. Questo ordine porta a cinque il numero totale di lanci previsti a bordo di Ariane 6: gli ultimi 3 lanci delle coppie di satelliti di prima generazione (L14-L15-L16) e i primi 2 della seconda generazione (L17-L18).