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Enea, via alle simulazioni per provare sul campo l’ “orto su Marte”

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Iniziati nel deserto dell’Ararat i test per fornire cibo fresco a un gruppo di sei astronauti, tra i quali l’italiano Simone Paternostro: andranno avanti fino al 5 aprile. Obiettivo: preparare il terreno per future missioni di esplorazione spaziale sul pianeta rosso

Pubblicato il 22 Mar 2024

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Con la simulazione dell’atterraggio su Marte e l’inizio del periodo di isolamento, la missione Amadee-24, organizzata dall’Austrian Space Forum in collaborazione con l’Agenzia spaziale armena, ha iniziato a preparare il terreno per le future missioni di esplorazione spaziale. L’Hort3Space, un orto altamente tecnologico creato dall’Enea, in collaborazione con il Dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale dell’Università Sapienza di Roma, fornirà cibo fresco ai membri dell’equipaggio della missione.

L’astronauta italiano Paternostro

Fino al 5 aprile, nella regione del deserto dell’Ararat, un team di 6 “astronauti” altamente qualificati – tra cui l’italiano Simone Paternostro – lavorerà in isolamento sia per testare strumenti, attrezzature e procedure, sia per condurre esperimenti e progetti che coinvolgeranno oltre 200 scienziati provenienti da 26 Paesi del mondo.

Oltre all’italiano Paternostro, gli astronauti “analogici” sono il comandante Anika Mehlis dalla Germania, il vicecomandante Robert Wild dall’Austria, Carmen Köhler dalla Germania, Iñigo Muñoz Elorza dalla Spagna e Thomas Wijnen dai Paesi Bassi.

Orto tricolore

L'”orto” italiano in cui gli astronauti coltiveranno ravanelli e cavoli rossi, arricchiti di antiossidanti naturali, vitamine e minerali e capaci di adattarsi a condizioni estreme sia sulla Terra che nello Spazio, è costituito da un innovativo sistema di coltivazione idroponica modulare multilivello, completamente automatizzato, dotato di specifiche luci Led e di un braccio robotico integrato.

Camera di coltivazione

Realizzato all’interno di una camera di coltivazione in una tenda gonfiabile autoportante, Hort3Space consentirà di massimizzare la produzione di ortaggi pronti al consumo, di ridurre il carico di lavoro degli equipaggi ma anche il consumo di risorse, aumentando al contempo il recupero e il riciclo dei rifiuti.

Per raggiungere questi obiettivi, il team di ricerca italiano ha sviluppato un manuale operativo con le procedure per trasferire agli astronauti analogici tutte le informazioni necessarie all’installazione della piattaforma, all’avvio delle attività in piena autonomia e alla manutenzione in caso di arresti e guasti. Il tutto sarà coordinato dal Centro di supporto alla missione di Vienna, attraverso un ritardo di 10 minuti nelle comunicazioni, per simulare la distanza dalla Terra a Marte come avviene nelle vere missioni spaziali.

Coltivazione idroponica

Gli esperimenti lanciati serviranno a verificare la fattibilità dell’intero processo di coltivazione idroponica automatizzata, a capire il relativo consumo di energia, risorse idriche e fertilizzanti, e a studiarne la produttività.

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