Al via la missione del satellite EarthCare dell’Agenzia spaziale europea (Esa), che getterà nuova luce sull’atmosfera terrestre e sulla crisi climatica. Il satellite Esa fornirà una vasta gamma di nuove informazioni su come le nuvole e gli aerosol influenzino esattamente il clima sulla Terra.
Ormai è tutto ultimato per il lancio previsto per maggio su uno SpaceX Falcon 9, dalla base aeronautica di Vandenberg, in California. L’Esa ha infatti annunciato che EarthCare ha superato l’ultimo round di test e controlli in Germania ed è ora pronto per essere dichiarato idoneo a viaggiare.
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A bordo tanta tecnologia tricolore
EarthCare, due tonnellate di peso, è stato così esposto negli stabilimenti Airbus, a Friedrichshafen, e bordo della missione viaggerà anche tanta tecnologia made in Italy di Asi (Agenzia spaziale italiana), Leonardo e Thales Alenia Space.
EarthCare ha avuto in questo modo la possibilità di “mettersi in mostra” prima che gli ingegneri intraprendessero l’accurato compito di prepararlo per il viaggio verso il sito di lancio negli Stati Uniti.
Quattro strumenti all’avanguardia
Dotato di quattro diversi strumenti, questo straordinario satellite è la più complessa delle missioni Earth Explorer dell’Esa, missioni che “restituiscono informazioni scientifiche chiave che migliorano la nostra comprensione di come il pianeta Terra funziona come sistema e dell’impatto che gli esseri umani stanno avendo sui processi naturali”, spiega l’Agenzia spaziale europea.
Gli esperti dell’Esa sottolineano che l’energia nell’atmosfera è un equilibrio tra la radiazione in entrata dal Sole, che riscalda il sistema Terra, e la radiazione termica in uscita, che raffredda la Terra. Sebbene sia noto che le nuvole svolgono un ruolo estremamente importante nel riscaldamento e nel raffreddamento dell’atmosfera, rimangono una delle maggiori incertezze nella nostra comprensione di come l’atmosfera guida il sistema climatico.
Italia protagonista con Leonardo
Per la missione EarthCare, Leonardo ha fornito un importante contributo tecnologico grazie anche al supporto dell’Asi. Il società italiana ha infatti realizzato il trasmettitore laser dello strumento Atlid (Atmospheric Lidar), i pannelli solari, uno speciale sensore d’assetto e un trasmettitore di potenza per lo strumento Cloud Profiling Radar (Cpr) della Jaxa, l’Agenzia spaziale giapponese
Il trasmettitore laser realizzato da Leonardo nei siti di Pomezia (Roma) e Campi Bisenzio (Firenze) per lo strumento Atlid, un lidar atmosferico composto da più parti, contribuirà a raccogliere dati importanti sulle particelle degli aerosol e delle nubi.
Anche i pannelli fotovoltaici della missione EarthCare sono realizzati da Leonardo. Il satellite è composto da una sola ala di 11 metri, con 5 pannelli per un totale di oltre 5.500 celle, in grado di erogare fino a 5kW, ovvero pari al fabbisogno di due piccoli appartamenti. Leonardo ha inoltre fornito un sensore, che si attiva solo in caso di necessità e utilizza il Sole come riferimento per orientare il satellite.
Anche lo strumento “Cloud Profiling Radar (Cpr)” della Jaxa ha a bordo tecnologia Leonardo. Infatti, nasce nello stabilimento di Nerviano (Milano) il trasmettitore (High Power Transmitter – Hpt) che amplifica e fornisce all’antenna dello strumento la potenza e il segnale per poter far funzionare il radar.
Il ruolo di Thales Alenia Space
Thales Alenia Space (joint venture Thales 67%, Leonardo 33%) ha realizzato nel Regno Unito il radiometro a banda larga (Broad-Band Radiometer – Bbr), lo strumento che misurerà sia il flusso solare riflesso sia il flusso termico terrestre, attraverso lo spettro dall’ultravioletto all’infrarosso. Il Bbr si compone di tre telescopi, sofisticati sistemi di calibrazione e rivelatori.