È partita mercoledì 5 ottobre dalla rampa 39A di Cape Canaveral ed è arrivata oggi la missione Crew-5 con la quale un vettore Falcon 9 ha lanciato la navicella Dragon verso la Stazione Spaziale Internazionale portando con sé i cosmonauti Anna Kikina, John Cassada, Koichi Wakata, tutti “rookie” insieme al comandante Nicole Mann (nella foto mentre entra all’interno della Iss).
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Due Usa, una russa un giapponese
Dunque due donne e due uomini delle quali due americani, un russo e un giapponese per un equipaggio che, così come in altri momenti storici, ha superato ogni barriera diplomatica e che dimostra come lo spazio sia ancora uno dei pochi – se non l’unico – ponte rimasto tra nazioni sempre di più tra di loro ostili. La missione invece segna ancora una volta un punto a favore di SpaceX che ci ha messo sia il vettore sia la navicella a causa dei noti ritardi che stanno coinvolgendo la messa a punto della CST-100 della Boeing.
In attesa della CST-100
Tale circostanza ha obbligato la Nasa ad appoggiarsi maggiormente sull’azienda di Elon Musk portando a 14 gli slot prenotati (solo con equipaggio, esclusi i cargo) contro i sei della società fondata nel 1916 a Seattle da William Boeing. La CST-100 ha completato il suo primo volo di prova lo scorso maggio, farà quello di prova con equipaggio non prima del prossimo febbraio e solo tra un anno sarà pronta per il suo primo volo operativo, spinta dal vettore Atlas V i cui motori hanno finora dato grattacapi costati alla Boeing sonore figuracce e 688 milioni di dollari in penali.
Un altro successo per SpaceX
La Nasa invece ha dovuto sborsare 776 milioni con SpaceX per approntare altre 3 missioni con equipaggio. Il Crew-5 inoltre è stata un’altra dimostrazione della riutilizzabilità dei mezzi di SpaceX visto che è stata “riciclata” la stessa capsula, denominata Endurance, già impiegata nella missione Crew-3 partita dalla stessa piattaforma l’11 novembre 2021 con i cosmonauti Kayla Barrron, Raja Chari, Thomas Marshburn e Matthias Maurer. In entrambi i casi, si parla di un tempo di permanenza in orbita sulla Iss di 6 mesi.
Dragon a quota 36 missioni
Per la Crew Dragon, la versione per equipaggio della capsula di SpaceX, in due anni è il quinto lancio operativo per la Nasa, l’ottavo in assoluto. Il contatore totale delle missioni per Dragon è ora a quota 36, di queste 32 solo per la Iss e questo vuol dire che 27 sono state le cargo dedicate alla Stazione Spaziale Internazionale. Sia la Dragon che la CST-100 sono state sviluppate all’interno di Starliner, programma approntato dalla Nasa per il trasporto di persone e merci nello spazio.
Lo scambio tra Nasa e Roscosmos
Tra Nasa e Roscosmos c’è ancora un accordo di scambio con le Soyuz per i trasporti sulla Iss del cui rinnovo occorrerà discutere. Accanto a questo, c’è la ragionevole previsione che la Roscosmos, se dovesse ancora mettere ancora a disposizione i suoi vettori, lo farà ancora per poco tempo visto che la Russia ha annunciato di non voler rinnovare la propria adesione al programma Iss dopo il 2024. Intanto la Kikina, al suo primo volo con la Crew-5, è anche il primo cosmonauta russo a volare con la SpaceX e il primo a rimettere piede su una navicella americana dal 2002.
Arrivati sulla Iss
Il contatore di SpaceX per i cosmonauti segna ora 30, tra missioni governative e private, e questo in poco più di due anni visto che la prima missione con equipaggio è avvenuta il 30 maggio 2020. Intanto, dopo 29 ore di volo, l’attracco della Crew-5 con i quattro cosmonauti è già avvenuto con successo. Ad accoglierli Samantha Cristoforetti, dal 28 settembre comandante della Stazione Spaziale Internazionale, insieme agli statunitensi Bob Hines, Kjell Lindgren, Frank Rubio e Jessica Watkins e ai russi Sergey Prokopyev e Dmitri Petelin.