Jeff Bezos vuole costruire avamposti permanenti sulla Luna e colonizzare lo Spazio. Richard Branson punta rendere i voli spaziali comuni come i viaggi aerei. Elon Musk mira stabilirsi su Marte per rendere l’umanità multiplanetaria. Il miliardario americano di origini iraniane, Kam Ghaffarian, co-fondatore di Ibx, Axiom Space, Intuitive Machines, X-energy e Quantum Space guarda ancora più lontano: le stelle.
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Conquista delle stelle
“C’è un denominatore comune che unisce l’altruismo, il fare qualcosa di utile e di buono, al capitalismo per avere un impatto positivo”, ha detto a Morgan Brennan del network americano Cnbc durante lo Space Symposium di Colorado Springs. La visione di Ibx, società di investimenti e innovazione, è di “proteggere la nostra casa, il nostro pianeta, e poi trovare nuove case e stelle e tutto ciò che serve per farlo”. Di conseguenza, per quanto riguarda lo Spazio, “se diciamo che il destino ultimo dell’umanità è il viaggio interstellare e la conquista delle stelle, dobbiamo compiere molti passi intermedi per riuscirci”.
Pioniere dell’industria spaziale
Potrebbe sembrare un progetto inverosimile, destinato a rimanere un sogno, se non fosse per il fatto che Ghaffarian ha contribuito in modo determinante alla nascita della nuova economia spaziale, avendo co-fondato e investito in una serie di imprese spaziali private leader nel mondo.
La società quotata in borsa Intuitive Machines, di cui Ghaffarian è cofondatore e presidente esecutivo, ha recentemente fatto la storia quando la sua navicella Odysseus è atterrata con successo sulla Luna, diventando il primo lander commerciale a farlo.
Ghaffarian è anche cofondatore e presidente di Axiom Space, che ora invia regolarmente astronauti privati in missioni commerciali alla Stazione spaziale internazionale – prima azienda autorizzata a collegare moduli e a fornire missioni complete alla Iss – mentre lavora per costruire una propria stazione spaziale.
Con Quantum Space, di cui è anche presidente esecutivo, l’obiettivo è il commercio e la comunicazione nello Spazio profondo attraverso una superstrada di satelliti che si estende dall’orbita terrestre alla Luna e oltre; X-Energy, da lui fondata, ha sviluppato reattori nucleari operativi che, secondo l’azienda, sono “progettati per essere intrinsecamente sicuri”.
La sua Ibx, acronimo che sta per “Imagine, Believe, Execute”, è al centro di questa costellazione di aziende dedicate al settore spaziale.
Diventare interstellari
“Dobbiamo fare tutti i passi intermedi. Sono d’accordo con Elon (Musk) e Jeff (Bezos). Prima c’è l’orbita terrestre bassa, poi dovremo essere in grado di andare sulla Luna e su Marte, perché dobbiamo fare queste cose prima di poter diventare interstellari”, ha spiegato Ghaffarian nel podcast “Manifest Space” della Cnbc.
A differenza di altri miliardari che hanno costruito aziende spaziali commerciali dopo aver costruire altre in altri settori, Ghaffarian ha fatto fortuna solo grazie all’industria spaziale. E piuttosto che concentrarsi sull’accesso allo spazio, sta sfruttando il calo dei costi per costruire infrastrutture e attività commerciali nello Spazio.
Business in orbita
Ghaffarian ritiene che l’economia spaziale varrà trilioni di dollari, e prima di quanto molti pensino. Secondo l’imprenditore iraniano-americano, i progressi tecnologici dell’intelligenza artificiale e dell’informatica quantistica sono fondamentali per liberare il pieno potenziale dello Spazio.
La ricerca farmaceutica e la produzione industriale in microgravità, la propulsione e le fonti energetiche sostenibili e la costruzione di infrastrutture lunari saranno alcune delle capacità e dei servizi più richiesti nei prossimi anni.