IL PROGETTO

Astronauti europei sulla Luna? Esa e Nasa scommettono sul 2025

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Nel corso dell’incontro tra i numeri uno delle due agenzie spaziali si è discusso del contributo del Vecchio Continente al progetto Artemis. Sul tavolo anche la collaborazione sulla missione ExoMars

Pubblicato il 17 Giu 2022

Nicola Desiderio

Josef Aschbacher Bill Nelson Luna

Potremmo vedere il primo astronauta europeo sulla Luna nel 2025. Nel corso infatti della visita da parte di Bill Nelson a Noordwijk in Olanda, il numero uno della Nasa ha discusso con il suo omologo dell’Esa, Josef Aschbacher di molti argomenti tra i quali l’invio di un astronauta nato da questa parte dell’Atlantico a bordo della missione Artemis 3, prevista per la metà del decennio.

Il contributo Esa per la Luna, l’impegno della Nasa

L’impronta di un europeo sul suolo selenico sarebbe la logica conseguenza del contributo che l’Agenzia Spaziale Europea, in collaborazione con quelle nazionali, sta dando al programma della Nasa che prevede il ritorno dell’uomo sulla Luna e il successivo arrivo su Marte. Non ci sono stati annunci in Olanda, ma le legittime aspettative dell’Esa hanno trovato riflesso nelle parole pronunciate da Nelson. “Quale sarà la composizione degli equipaggi da negoziare – ha detto l’amministratore della Nasa – è ancora tutto da decidere. Speriamo di avere un astronauta dell’Esa con noi sulla Luna in futuro”.

Europei anche per installare moduli sul Gateway

L’Esa sta lavorando con la Nasa su Artemis per diversi elementi come il modulo di servizio per la navicella Orion e i moduli del Gateway insieme all’agenzia giapponese Jaxa. E proprio per l’istallazione di quest’ultimi, l’Esa potrebbe piazzare altre presenze umane a bordo di Artemis 4, una missione che non prevede l’atterraggio sulla Luna. “Siamo assolutamente intenzionati che un astronauta Esa darà il proprio supporto a quella missioni sul Gateway” ha dichiarato l’ex astronauta Pamela Ellroy e ora deputy administrator che ha accompagnato Nelson in quella che è stata la prima partecipazione dei vertici della Nasa ad un Consiglio dell’Esa.

Due firme già annunciate

È tutto nella mani della Nasa. Certamente spererei che fosse prima della fine di questo decennio, ma questo è un mio auspicio che è ben noto a Bill” ha commentato Aschbacher che, nel corso dell’incontro ha, come annunciato precedentemente, formalizzato l’accordo quadro per la collaborazione strategica sulle scienze della Terra che era stato preparato da una lettera di intenti risalente al luglio 2021. È stato inoltre firmato con Nelson un altro memorandum che riguarda il Lunar Pathfinder, per sistemi di navigazione sperimentali da installare sulla navicella sviluppata dalla Surrey Satellite Technology che fornirà servizi di comunicazione sulla Luna e che potrebbe essere pronta per il lancio nel 2024 o nel 2025.

Il problema ExoMars

I vertici delle due agenzie spaziali hanno messo anche sul tavolo ulteriori forme di cooperazione, tra le quali quelle che riguardano i programmi dell’Esa con la Russia e nei quali la Nasa potrebbe subentrare. Il primo è sicuramente ExoMars sulla cui sopravvivenza l’Esa sta ancora riflettendo e per la quale ha bisogno di motori di discesa per il modulo di atterraggio, di materiale radioattivo per riscaldare il rover di notte e forse del lancio, qualora l’agenzia europea non avesse un vettore così potente e una base in grado di ospitarlo. Aschbacher ha detto di aver ricevuto da Nelson una lettera “molto forte” di supporto e che spera si possa arrivare ad un accordo. In ogni caso, non ci sono piani per accorpare ExoMars con Mars Sample Return, la missione congiunta per riportare a Terra i campioni raccolti sul Pianeta Rosso dalla sonda Perseverance.

La parola ai ministri per Parigi

Tali elementi dovranno essere discussi dai ministri competenti dei singoli paesi nel corso della riunione dell’Esa che è già prevista per novembre a Parigi. Sarà per allora che sapremo che cosa ne sarà di ExoMars e, con ogni probabilità, potranno essere confermate o annunciate ulteriori forme di collaborazione tra Usa e Unione Europea per i programmi spaziali.

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