Un anno dopo il successo di Artemis I e in vista di Artemis II, nell’ambito del programma spaziale della Nasa per riportare gli astronauti sulla Luna, Lockheed Martin, sviluppatore della navicella Orion e principale contractor del progetto, si affida alla multinazionale Red Hat per simulare le prestazioni della capsula in diverse condizioni e scenari al fine di garantire prestazioni ottimali e sicure dei sistemi di volo.
A questo scopo e al fine di creare un ambiente cloud privato sicuro per ospitare le simulazioni, i test e le analisi del software di volo della navicella Orion, Lockheed Martin ha scelto Red Hat OpenStack Platform e Red Hat Enterprise Linux.
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Test di viaggio
Gli sviluppatori software del gigante americano dell’aerospazio e della Difesa hanno utilizzato Red Hat OpenStack Platform per ospitare gli ambienti di simulazione e di test dell’intero viaggio e per l’esecuzione di test funzionali del sistema di volo eseguendo più versioni del software in parallelo al fine di ottimizzare l’uso dell’hardware e ridurre le richieste verso i team operativi.
Funzioni automatizzate
Gli sviluppatori si sono affidati anche alle funzionalità automatizzate di Red Hat OpenStack Platform: hanno creato un catalogo standardizzato di immagini di macchine virtuali in evoluzione che potevano essere distribuite in modo rapido, ripetuto e coerente. Anche le impostazioni predefinite e le procedure di spegnimento sono state automatizzate per rendere il più possibile efficiente l’utilizzo delle risorse, permettendo al team di risparmiare molto tempo su queste procedure e concentrarsi sull’innovazione.
Simulazione in diversi scenari
Red Hat Enterprise Linux è il sistema operativo standard per le simulazioni di missione. La principale piattaforma Linux enterprise al mondo ha fornito a Lockheed Martin la stabilità, la sicurezza, le prestazioni elevate e l’affidabilità necessarie per eseguire una simulazione dal lancio all’atterraggio. Con il supporto di Red Hat OpenStack Platform e Red Hat Enterprise Linux, il team di Lockheed Martin è riuscito a costruire, testare e completare una simulazione di 28 giorni su diversi scenari che, completata con largo anticipo rispetto al lancio di Artemis I, ha contribuito al ritorno sicuro e trionfale della Nasa sulla Luna.
Artemis II a fine 2024
La prossima missione della Nasa, Artemis II, prevista per la fine del 2024 sarà dotata di equipaggio a bordo, e si tratterà così della prima spedizione umana sulla Luna dai tempi dell’Apollo 17. Lockheed Martin, Nasa e Red Hat opereranno in modo congiunto per assicurarsi che il lancio e il rientro di Artemis II avvengano senza problemi, come è successo con la prima missione.