Su quasi 5mila satelliti artificiali in orbita intorno alla Terra, circa due terzi battono bandiera statunitense e la Cina non arriva neppure a 500. Sono queste le cifre fornite dalla Union of Concerned Scientist, un’associazione no-profit che, così come dice il nome e come altre associazioni di scienziati e ambientalisti, guarda con preoccupazione al numero crescente di oggetti che popolano il nostro cielo.
Indice degli argomenti
Numeri già superati dalla realtà
La cifra precisa di 4.852 satelliti totali tuttavia è in sostanziale difetto poiché si riferisce al I gennaio di quest’anno e, come è noto, il ritmo dei lanci è ulteriormente cresciuto e non è certo quello degli anni ’60 quando, dopo il primo satellite mandato nello spazio da parte dell’Unione Sovietica, è partita la corsa allo spazio. Da allora hanno avuto luogo oltre 5mila lanci di satelliti e tra quelli attivi 2.944 appartengono agli Stati Uniti, sei volte i 499 della Cina, mentre la Russia è ferma a sole 169 unità. L’Italia se ne può ascrivere solo 10, se si contano quelli registrati al registro Onu solo dal nostro Paese, ma ve ne sono molti altri insieme ad altri paesi ed inoltre la statistica dell’Ucs distingue anche l’origine del contractor e quella dell’operatore.
L’85% dei satelliti USA sono commerciali
I numeri però non lasciano spazio a dubbi: il 61% di tutti i satelliti artificiali sono a Stelle e Strisce e la percentuale potrebbe essere diventata ancora più schiacciante considerando che SpaceX ha lanciato circa 1.900 unità Starlink dall’inizio dell’anno. Questo fa pendere sempre di più la bilancia verso i satelliti commerciali che sono già l’85% (2.516). Quelli civili erano 30, i governativi 168 e 230 quelli militari. Anche questa statistica tuttavia non può essere precisa vista l’esistenza di satelliti multiruolo. Di tutti i satelliti, 4.078 sono in orbita bassa, un numero che conferma l’affollamento già creato dai nuovi operatori di telecomunicazioni a larga banda come Starlink e OneWeb. Quelli in media orbita sono 141, 59 quelli in ellittica e 574 in geostazionaria.
Giro d’affari raddoppiato tra 2008 e 2020
Dal punto di vista storico, oltre ad una crescente diversificazione degli scopi a cui essi sono stati destinati (telecomunicazioni, osservazione della terra, osservazione dello spazio profondo, geolocalizzazione, etc), si è assistito ad un’enorme crescita dell’industria dei satelliti. Secondo la Ucs, nel 2020 il giro di affari ha raggiunto i 271 miliardi dollari raddoppiando le cifre del 2018. E anche in questo caso, visto il ruolo crescente dell’industria privata presente dagli anni ’80, è assai probabile che il ritmo di crescita sia destinato a salire e potrebbe essere rallentato solo dall’abbattimento dei costi e dall’intensificarsi della concorrenza. Solo per citare SpaceX, il numero dei lanci è destinato a quadruplicarsi tra il 2020 e il 2040. In ogni caso, basta andare sul sito dell’Ucs e scartabellare tra i numeri per togliersi qualche curiosità.